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giovedì 13 dicembre 2012

Toccata e Fuga, un giorno a Punta Del Este


Partito alle 20:30 dalla Rodoviaria di Porto Alegre dopo 10 ore di viaggio arrivo a Punta Del Este. Lasciato uno zaino al deposito bagagli del Terminal esco subito per le strade della cittadina, è presto, sono le 7 del mattino e in giro non c'è veramente nessuno, solo un cane oltre a me.
Rio De La Plata
Oceano Atlantico
Punta Del Este è una città che si sviluppa su una penisola che si immerge nel mare ed è bagnata da un lato dalle acque dell'oceano e dall'altro dalle acque dell'estuario del Rio della Plata; questa penisola non è molto larga tanté che in alcuni punti si ha la possibilità di vedere entrambi i mari, voltandosi da un lato e dall'altro.
Quindi è molto semplice muoversi a piedi anche senza una mappa ed io ho fatto proprio cosi, andando dove mi portava il vento'.
Nei pressi del terminal c'è una grande rotonda e subito un vialone, Rambla General Jose Artigas che mi porta esattamente alla Playa Brava, dove si trova anche il Monumento De Los Dedos (Monumento delle dita), simbolo della città, una mano che emerge dalla sabbia ed è protesa verso l'alto, che rappresenta la presenza dell'uomo nella natura.
Ho la fortuna di poter ammirare un alba indimenticabile, una vera pace tra il rumore delle onde dell'oceano e dei gabbiani con la spiaggia totalmente deserta, solo ombrelloni e giusto qualche coppia che se la sta spassando, probabilmente avendo timore della fine del mondo 12/12/2012 ne hanno approfittato fino alla fine.
Mi fermo un po' godendomi questo momento dopodiché riprendo a camminare, voglio raggiungere l'altro lato. Non impiego molto tempo e mi ritrovo sulla spiaggia bagnata dalle acque del Rio, è un golfo e di conseguenza il mare è molto più calmo.
Lungo la spiaggia si inizia a vedere del movimento, c'è chi cerca oggetti preziosi con un metal detector, chi inizia a correre e chi pesca, primi segnali del risveglio della città. Continuo verso sud passando dal porto  fino ad arrivare 'alla punta' di Punta Del Este, chiamata Punta Salinas, il punto roccioso che separa e unisce le acque dell'oceano e del rio. Qui si trova una scultura molto carina che raffigura il 'Canto delle Sirene', una famiglia di sirene scolpita in pietra, un pò danneggiate però; inoltre si può intravedere in lontananza un'isola, l'Isola di Lobos. Cento metri prima si trova il Faro di Punta De L'Este, molto carino l'edificio e la zona che lo circonda altrettanto.
Continuo lungo la Rambla General Jose Artigas, che in pratica costeggia tutta la penisola e vado in cerca di un bar dove far colazione.
M'infilo tra le vie del centro e trovo quello che cercavo, un bar, il Greco, pieno di gente e con dei buoni croissant. Prendo 2 brioches, un capuccino ( caffè e latte a parte) e due bottigliette d'acqua, 350 pesos uruguayos, circa 13 €, non di certo economico. Fatta colazione cerco un Atm dove poter prelevare, ma dovendo prelevare come minimo 100 pesos e sapendo che in serata sarei già andato via ho lasciato perdere, avrei pagato sempre con la carta. Decido di tornare in spiaggia, Playa Brava, dove avrei dovuto incontrare degli amici del mio coinquilino Uruguayo Martin e nell'attesa stendo il telo e mi sdraio, rilassandomi e godendomi quella bella giornata di sole. Durante la mattinata faccio amicizia con una coppia di argentini, molto simpatici, con cui scambiamo qualche chiacchiera, facciamo un po' di tuffi e qualche foto.
Si fa pomeriggio e finalmente incontro gli amici di Martin, tra cui Pablo. Mi portano con loro su un'altra spiaggia, mezz'ora di auto e siamo li, alla Barra, Playa Montoya. Qui le spiagge sono molto più grandi e libere, ed il mare molto più forte, le onde sono veramente enormi.
Spendiamo il resto della giornata qui bevendo anche del buon Mate. Fa molto strano bere una bevanda caldo sotto 38-40 °, ma per loro è normale, addirittura mi han detto che bevendolo sentirai meno sete e cosi era. Facciamo diversi tuffi tra le onde dell'oceano, avevo un pò di timore ma dopo aver visto gli altri mi son lanciato anch'io, è stato spassoso.
Si fanno le otto e mi propongono di unirmi ad una partita di calcetto alle 22; sono malato di calcio, ma era tanto tempo che non giocavo dopo l'ultimo intervento alla gamba ma, la voglia era talmente tanta che non sono riuscito a dire di no, anche correndo il rischio di perdere l'autobus che sarebbe partito alle 23:50. Mi procurano pantaloncini, maglietta e scarpette e alle 22:15 si inizia a giocare, faccio il primo gol della partita ma alla fine la mia squadra perde, anche se mi sono divertito tantissimo.
Durante la partita controllavo sempre l'orario e alle 23:10 mi stacco e vado a fare una rapida doccia negli spogliatoi, finita esco fuori e subito Pablo mi accompagna al Terminal, saluto tutti quanti, prendo lo zaino nel Terminal e salgo sull'autobus della compagnia BuqueBus che stava già facendo l'imbarco.
E' stata una giornata intensa, stravissuta, ricca di emozioni soprattutto per la partita finale, non potevo chiedere di più. Peccato aver perso 1 giorno a Porto Alegre, avrei potuto vedere qualcosa in più nei dintorni di Punta De L'este, da quanto mi ha raccontato Pablo, e anche la vita notturna. Quindi consiglio a tutti quanti di spendere almeno 3-5 giorni a Punta De L'Este anche per godervela, ne varrà sicuramente la pena.

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