Le Cascate Iguazù sono generate dal Rio Iguazù al confine tra Brasile Argentina e Paraguay. Sono considerate tra una delle 10 meraviglie del mondo e sono state designate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.
Ci sono diverse linee che fanno la tratta Buenos Aires - Iguazu, basta dare un'occhiata a questo link www.omnilineas.com.ar.
Io avevo acquistato il biglietto per le Cascate Iguazù un paio di mesi prima direttamente dal sito internet della compagnia, www.crucerodelnorte.com.ar, onde evitare di non trovare nulla visto il periodo di alta stagione e in modo tale che riuscissi ad arrivare a Rio de Janeiro per capodanno. Prezzo del biglietto 657 pesos argentini, circa 65 €.
Alle 15:30 con già un'ora di ritardo lasciamo Buenos Aires, il viaggio prevede l'arrivo il giorno successivo alle 08:25, quindi mi aspettano 18 ore di autobus, mai fatto in vita mia un viaggio cosi lungo. Però c'è una cosa positiva, l'autobus non è uno di quelli a cui sono abituato in Italia, infatti ha dei posti a sedere molto larghi e comodi e con la possibilità di piegarli totalmente sino a diventare un vero e proprio letto.
Avendo prenotato il posto a sedere vicino al finestrino, durante il viaggio non ho fatto altro che osservare il paesaggio che si apriva all'orizzonte, tra cui le caratteristiche Pampas Argentine, chilometri e chilometri di ampie pianure accompagnate unicamente dal mutare del cielo e da masse di nuvole sospinte dal vento, dove di tanto in tanto si intravedevano in lontananza allevamenti di bovini e qualche cavallo.
Alla sera inoltre la compagnia ci serve la cena, come nelle compagnie aeree internazionali, un servizio mai visto in Italia e in Europa. Risotto con carne di vitello, pane, un rustico con formaggio e una fetta di torta, compresa una bibita a scelta. Dopo cena molti erano già sdraiati pronti a dormire e altri come me a seguire un film di fantascienza che veniva mandato sul televisore.
Intorno alle 6:30 del mattino facciamo sosta in un centro convenzionato con la Crucero del Norte, dove al suo interno c'era un ristorante e veniva servita la colazione. Latte, caffè e mini croissant, ne avrò mangiati 6-7. Dopo qualche ora non si può più chiudere occhio, ma non è per la luce del sole ma per la musica, tre ore di fila...
Passate le stazioni di Puerto Rico, Montecarlo alle 11:15 arriviamo finalmente al Terminal di Porto Iguazù e, per prima cosa, vado a lasciare lo zaino più grande al deposito bagagli, dopodiché mi reco presso il centro informazioni del Terminal chiedendo info su come raggiungere le Cascate.
Non sembrava difficile, l'unico problema è che essendo quasi le 12 non avrei avuto il tempo a disposizione per visitare anche il lato brasiliano in quanto chiudeva alle 18 e l'ultimo autobus era alle 14. Decido quindi di visitare solo il lato argentino che, a quanto pare sembra essere anche quello più bello e interessante. Ci sono autobus che ogni 15 minuti partono dal terminal per le cascate, prezzo del biglietto a/r 50 pesos argentini.
In meno di mezz'ora arriviamo al Parco Nazionale dell'Iguazù, acquisto il biglietto d'ingresso per 130 pesos, prendo una cartina, attraverso il centro di accoglienza turistica e vado dritto verso una piccolissima stazione, da dove parte un trenino che fa due fermate, una che corrisponde al Rio Iguazù Superiore e, un'altra intermedia che porta a diversi Salti sul Rio Iguazù Inferiore.
Dieci minuti di trenino tra la vegetazione del parco e si arriva all'Estacion Garganta, da qui una lunga passerella sulle acque del Rio Iguazù porta alla Garganta del Diablo, la Gola del Diavolo.
Una cascata imponente, maestosa, un frastuono da lasciarti a bocca aperta, dove si può osservare e ascoltare la forza della natura, oltre 400.000 litri di acqua al secondo. Dall'interno della gola si intravede un arcobaleno tra una grande nube di pulviscolo che raggiunge la passerella. Rimango li 5 minuti ad osservare tutta quella massa d'acqua spumeggiare con potenza tra le spalle della gola e a meditare, ti viene naturale, a pensare a quanto piccolo sia l'uomo di fronte alla natura e a quanto possa essere difficile domarla, e poi il pensiero più assurdo, chissà se qualcuno mai abbia avuto la pazza idea di tuffarsi giù nel vuoto e ad uscirne incolume, chissà, impossibile!
Torno indietro verso la stazione e ci sono da aspettare 15 minuti prima che il trenino parta, quindi decido di proseguire a piedi sperando di poter vedere qualcosa di particolare tra il verde della vegetazione.
Il fruscio degli arbusti lascia presagire la presenza di qualche animale ed ecco alcune lucertole affacciarsi, sono le Tegu in bianco e nero dell'argentina. Un pò più avanti vicino una pozzanghera d'acqua centinaia di farfalle da svariati colori e dimensioni si dissetano e svolazzano di qua e di là, libertà allo stato puro.
Arrivato alla stazione intermedia la mia attenzione è presa da un gruppo di Coati Rossi che si dimenano tra loro per del cibo lasciato da qualche turista. Sono degli animali molto carini, anche se è raccomandato in tutto il parco non dargli del cibo in quanto potrebbero non mollarvi più.
A questo punto ci sono due circuiti, uno superiore e l'altro inferiore. A differenza della passerella della Gola Del Diablo che è pianeggiante, qui ci sono da fare dei sali scendi piuttosto impegnativi che ti fanno venire il fiatone, ma alla fine ne vale sempre la pena quando ci si trova davanti ad uno spettacolo unico. Ci sono dei punti in cui si è proprio al di sotto delle cascate, dove si può osservare come la forza battente dell'acqua nel corso dei secoli abbia lavorato e levigato le rocce. In altri punti invece si è proprio al di sopra dello strapiombo che va giù, quasi 100 m di altezza. In lontananza si può osservare la Garganta del Diablo.
Per chi volesse c'è anche la possibilità di fare un giro su un gommone a remi tra la foresta del Rio Iguazù superiore, per 70 pesos, o addirittura imbarcarsi per 150 su una nave a motore raggiungendo e stazionando sotto le cascate più grandi.
Ma se questo è poco con 600 pesos si può sorvolare l'intero Parco con un elicottero per circa 10 minuti, purtroppo erano un pò troppo per il mio budget altrimenti quest'ultima avventura l' avrei fatta volentieri. In circa 3 ore ho visitato tutto il Parco, con un buon passo, quindi per chi voglia vederlo con calma una mezza giornata abbondante è il minimo.
Dopo aver preso un panino ad un bar salgo sul trenino che mi porta all'ingresso principale del parco e da qui prendo l'autobus per il Terminal Puerto Iguazù. Ritirato il bagaglio mi reco preso uno sportello e acquisto un biglietto per Foz do Iguazù, il lato brasiliano, da dove l'indomani partirò in aereo per Rio De Janeiro. Passata la dogana scendiamo alla Rodoviaria degli autobus e da qui un'altro autobus, la linea 120 pagando 2,35 R$, che mi porta al mio alloggio, il Royal Igassu Hotel, a circa 6 km dall'aeroporto.
La camera è una matrimoniale con bagno privato e aria condizionata, niente male, pagata 90 R$ per una notte.
Inoltre nella struttura c'è anche una grande piscina, infatti ne ho approfittato subito per fare due bracciate e rilassarmi un po'. Rientrato in camera finalmente faccio una bella doccia calda, in pratica erano più di 10 giorni che facevo docce gelate, non che non mi piacessero ma la doccia calda è una goduria.
Nel prezzo della camera erano comprese anche cena e colazione, quindi scendo giù nella sala ristorante e mi servo dal buffet. C'era di tutto, formaggi, fagioli, riso, cannelloni, pollo, patate al forno, frutta a volontà e non poteva non mancare il dessert.
Prima di andare a dormire sistemo gli zaini per il giorno dopo e punto la sveglia alle 6. Al mattino faccio un'abbondante colazione a buffet e alle 7 sono già alla fermata dell'autobus di fronte l'hotel, che arriva puntualmente e in meno di 10 minuti mi trovo già agli imbarchi.
E' il 31 dicembre 2012, alle 09:30 partirò con un volo effettuato dalla compagnia TAM per Rio de Janeiro, arrivo previsto 11:25, dove ad attendermi ci sarà il mio carissimo amico Andrea e sua moglie. Copacabana mi stava aspettando per il mio primo capodanno al mare.
Cosa dire delle Cascate Iguazù, certamente una delle più grandi emozioni che ho vissuto nella mia vita, per me che sono un'amante della natura e dei fiumi in particolare, sui quali tra l'altro ci ho fatto anche una tesi di laurea. Sono rimasto molto contento di aver scelto questa tappa tra il mio percorso in sudamerica, una tappa incredibilmente bella, immerso totalmente nella natura, tra flora e fauna, acqua e sole, mille sensazioni e mille pensieri che volano via, un paradiso. E' un'attrazione che si deve per forza vedere nella vita, è unica.
Avrei voluto visitare anche il lato brasiliano, anche se in molti dicono che quell'argentino sia più suggestivo da vedere.
Quindi l'ideale sarebbe andare a visitare le cascate dal mattino presto (il parco apre alle 8), visitare al mattino il lato brasiliano e poi quell'argentino, o viceversa a seconda da dove si alloggia.
Alla sera inoltre la compagnia ci serve la cena, come nelle compagnie aeree internazionali, un servizio mai visto in Italia e in Europa. Risotto con carne di vitello, pane, un rustico con formaggio e una fetta di torta, compresa una bibita a scelta. Dopo cena molti erano già sdraiati pronti a dormire e altri come me a seguire un film di fantascienza che veniva mandato sul televisore.
Intorno alle 6:30 del mattino facciamo sosta in un centro convenzionato con la Crucero del Norte, dove al suo interno c'era un ristorante e veniva servita la colazione. Latte, caffè e mini croissant, ne avrò mangiati 6-7. Dopo qualche ora non si può più chiudere occhio, ma non è per la luce del sole ma per la musica, tre ore di fila...
Passate le stazioni di Puerto Rico, Montecarlo alle 11:15 arriviamo finalmente al Terminal di Porto Iguazù e, per prima cosa, vado a lasciare lo zaino più grande al deposito bagagli, dopodiché mi reco presso il centro informazioni del Terminal chiedendo info su come raggiungere le Cascate.
Non sembrava difficile, l'unico problema è che essendo quasi le 12 non avrei avuto il tempo a disposizione per visitare anche il lato brasiliano in quanto chiudeva alle 18 e l'ultimo autobus era alle 14. Decido quindi di visitare solo il lato argentino che, a quanto pare sembra essere anche quello più bello e interessante. Ci sono autobus che ogni 15 minuti partono dal terminal per le cascate, prezzo del biglietto a/r 50 pesos argentini.
In meno di mezz'ora arriviamo al Parco Nazionale dell'Iguazù, acquisto il biglietto d'ingresso per 130 pesos, prendo una cartina, attraverso il centro di accoglienza turistica e vado dritto verso una piccolissima stazione, da dove parte un trenino che fa due fermate, una che corrisponde al Rio Iguazù Superiore e, un'altra intermedia che porta a diversi Salti sul Rio Iguazù Inferiore.
Dieci minuti di trenino tra la vegetazione del parco e si arriva all'Estacion Garganta, da qui una lunga passerella sulle acque del Rio Iguazù porta alla Garganta del Diablo, la Gola del Diavolo.
Una cascata imponente, maestosa, un frastuono da lasciarti a bocca aperta, dove si può osservare e ascoltare la forza della natura, oltre 400.000 litri di acqua al secondo. Dall'interno della gola si intravede un arcobaleno tra una grande nube di pulviscolo che raggiunge la passerella. Rimango li 5 minuti ad osservare tutta quella massa d'acqua spumeggiare con potenza tra le spalle della gola e a meditare, ti viene naturale, a pensare a quanto piccolo sia l'uomo di fronte alla natura e a quanto possa essere difficile domarla, e poi il pensiero più assurdo, chissà se qualcuno mai abbia avuto la pazza idea di tuffarsi giù nel vuoto e ad uscirne incolume, chissà, impossibile!
Il fruscio degli arbusti lascia presagire la presenza di qualche animale ed ecco alcune lucertole affacciarsi, sono le Tegu in bianco e nero dell'argentina. Un pò più avanti vicino una pozzanghera d'acqua centinaia di farfalle da svariati colori e dimensioni si dissetano e svolazzano di qua e di là, libertà allo stato puro.
Arrivato alla stazione intermedia la mia attenzione è presa da un gruppo di Coati Rossi che si dimenano tra loro per del cibo lasciato da qualche turista. Sono degli animali molto carini, anche se è raccomandato in tutto il parco non dargli del cibo in quanto potrebbero non mollarvi più.
A questo punto ci sono due circuiti, uno superiore e l'altro inferiore. A differenza della passerella della Gola Del Diablo che è pianeggiante, qui ci sono da fare dei sali scendi piuttosto impegnativi che ti fanno venire il fiatone, ma alla fine ne vale sempre la pena quando ci si trova davanti ad uno spettacolo unico. Ci sono dei punti in cui si è proprio al di sotto delle cascate, dove si può osservare come la forza battente dell'acqua nel corso dei secoli abbia lavorato e levigato le rocce. In altri punti invece si è proprio al di sopra dello strapiombo che va giù, quasi 100 m di altezza. In lontananza si può osservare la Garganta del Diablo.
Per chi volesse c'è anche la possibilità di fare un giro su un gommone a remi tra la foresta del Rio Iguazù superiore, per 70 pesos, o addirittura imbarcarsi per 150 su una nave a motore raggiungendo e stazionando sotto le cascate più grandi.
Ma se questo è poco con 600 pesos si può sorvolare l'intero Parco con un elicottero per circa 10 minuti, purtroppo erano un pò troppo per il mio budget altrimenti quest'ultima avventura l' avrei fatta volentieri. In circa 3 ore ho visitato tutto il Parco, con un buon passo, quindi per chi voglia vederlo con calma una mezza giornata abbondante è il minimo.
Dopo aver preso un panino ad un bar salgo sul trenino che mi porta all'ingresso principale del parco e da qui prendo l'autobus per il Terminal Puerto Iguazù. Ritirato il bagaglio mi reco preso uno sportello e acquisto un biglietto per Foz do Iguazù, il lato brasiliano, da dove l'indomani partirò in aereo per Rio De Janeiro. Passata la dogana scendiamo alla Rodoviaria degli autobus e da qui un'altro autobus, la linea 120 pagando 2,35 R$, che mi porta al mio alloggio, il Royal Igassu Hotel, a circa 6 km dall'aeroporto.
La camera è una matrimoniale con bagno privato e aria condizionata, niente male, pagata 90 R$ per una notte.
Inoltre nella struttura c'è anche una grande piscina, infatti ne ho approfittato subito per fare due bracciate e rilassarmi un po'. Rientrato in camera finalmente faccio una bella doccia calda, in pratica erano più di 10 giorni che facevo docce gelate, non che non mi piacessero ma la doccia calda è una goduria.
Nel prezzo della camera erano comprese anche cena e colazione, quindi scendo giù nella sala ristorante e mi servo dal buffet. C'era di tutto, formaggi, fagioli, riso, cannelloni, pollo, patate al forno, frutta a volontà e non poteva non mancare il dessert.
Prima di andare a dormire sistemo gli zaini per il giorno dopo e punto la sveglia alle 6. Al mattino faccio un'abbondante colazione a buffet e alle 7 sono già alla fermata dell'autobus di fronte l'hotel, che arriva puntualmente e in meno di 10 minuti mi trovo già agli imbarchi.
E' il 31 dicembre 2012, alle 09:30 partirò con un volo effettuato dalla compagnia TAM per Rio de Janeiro, arrivo previsto 11:25, dove ad attendermi ci sarà il mio carissimo amico Andrea e sua moglie. Copacabana mi stava aspettando per il mio primo capodanno al mare.
Avrei voluto visitare anche il lato brasiliano, anche se in molti dicono che quell'argentino sia più suggestivo da vedere.
Quindi l'ideale sarebbe andare a visitare le cascate dal mattino presto (il parco apre alle 8), visitare al mattino il lato brasiliano e poi quell'argentino, o viceversa a seconda da dove si alloggia.
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