VIAGGIO BUCAREST-SOFIA
Ero da poco rientrato a Bucarest dopo il tour in Transilvania, e dovevo trovare una sistemazione per quella notte. Inizialmente mi sono recato presso l'Antique Hostel, dove avevo alloggiato la settimana precedente, ma purtroppo non c'era posto. Quindi ho cercato su booking e ho trovato una sistemazione economica al The Map Hostel, a soli 6 € vicino Piata Uniri.
Una volta arrivato e fatto il check-in, ho fatto subito una doccia e mi sono messo a letto. Il mattino dopo alle 4 avevo appuntamento in Piata Uniri, con un Blablacar Ucraino che mi avrebbe portato a Sofia, per soli 10 €.
Alle 5:30, ero sul luogo dell'appuntamento, ma non c'era nessuno. Passata un'abbondante mezz'ora, insieme a qualche barbone che andava avanti e indietro, si parcheggiava davanti a me un furgoncino bianco, un po' trasandato. Da questo sono scesi 5 ragazzi, alcuni con spalle enormi e alti. Speravo non fosse lui, ma la targa ucraina non lasciava dubbi. Iniziavo a domandarmi perché.
Fatte le presentazioni del caso, metto lo zaino nel bagagliaio e mi siedo dietro. Eravamo in 8, ed in pratica si trattava di un gruppo di Ucraini che andavano in Bulgaria per lavoro.
Era la prima volta che prendevo un Blablacar all'estero, e speravo fosse diverso. Odore di benzina, specchietto laterale rotto, finestrino posteriore lesionato, non potevo chiedere di più. I ragazzi parlavano poco inglese, ma mi sono fatto capire, soprattutto quando parlavamo di calcio e di Shevchenko, stella del calcio ucraino.
Con il tempo il viaggio diventava piacevole, anche perché loro giocavano a carte, su di un bidone messo testa in giù, e di tanto in tanto cantavano qualche canzone.
Arrivati alla dogana Romania-Bulgaria, c'era una lunga coda, e dopo aver lasciato i passaporti alla Polizia, sono andato in bagno. Lì mille pensieri mi giravano per la testa : "e se vanno via?"
Uscito dalla toilette, li vedevo ancora lì in attesa di ricevere i documenti, non avevo nulla di che preoccuparmi. Tutto filava liscio, ma un centinaio di km dopo la dogana, Dacio, il conduttore del furgoncino, mi passava il suo cellulare, dicendomi di rispondere. Era la figlia, l'unica che sapeva parlare inglese, la quale mi informava che il padre aveva avuto un cambio di programma e non sarebbe andato più a Sofia, al ché mi sono un po' irritato. Però garantiva che mi avrebbero portato in un'altra città da dove avrei potuto prendere un'autobus per Sofia.
Iniziavo ad essere perplesso, e i ragazzi capivano chiaramente il mio malumore, i loro gesti erano univoci. Fortunatamente la tregua è terminata subito, infatti Dacio mi ha portato sino alla stazione degli autobus di Veliko Tarnovo.
Arrivati in stazione alle 12, siamo andati subito agli sportelli per verificare se ci fossero veramente degli autobus per Sofia, e la risposta era stata affermativa. Ho quindi acquistato il biglietto per il primo autobus, della compagnia bulgara Etap, che sarebbe partito alle 12:30, pagandolo 20 Lev (10 €).
Alla fine Dacio, riconoscendo il disagio creatomi, non ha voluto i 10 €, e prima di salutarci ho fatto una bella foto di gruppo con i ragazzi, veramente simpatici.
Avrei voluto fare una visita rapida alla città, ma avevo veramente poco tempo a disposizione, per cui sono rimasto li.
Partiti alle 12:30, come da tabella di marcia, dopo circa 3 ore eravamo alla Stazione Centrale di Sofia. Il viaggio è stato piacevole, ho potuto osservare l'entroterra bulgaro a 360 °. Mi piace sempre cercare di individuare le differenze tra i diversi paesi, dal punto di vista agricolo e anche architettonico, e devo dire che la Bulgaria non è per nulla differente dalla Romania.
Siccome avevo in programma di andare ad Istanbul, due giorni dopo, la prima cosa che ho fatto non appena ho messo piede in stazione, è stata quella di cercare le compagnie che facessero quella tratta e confrontare orari e prezzi. Ne ho trovate diverse, ma quella più economica e con l'orario che facevo al mio caso (notturno), era la compagnia turca Metro Turizm.
Siccome avevo in programma di andare ad Istanbul, due giorni dopo, la prima cosa che ho fatto non appena ho messo piede in stazione, è stata quella di cercare le compagnie che facessero quella tratta e confrontare orari e prezzi. Ne ho trovate diverse, ma quella più economica e con l'orario che facevo al mio caso (notturno), era la compagnia turca Metro Turizm.
Il biglietto è costato 50 Lev (25 €).
SOFIA
Sbrigata anche questa pratica, potevo finalmente andare in giro per la città. Quindi sono subito andato in ostello per liberarmi del peso dello zaino. Per raggiungere l'ostello e il cuore della città dalla stazione, si passa dalla piazza Lion's Bridge, che prende dall'omonimo ponte che la attraversa.
E' una delle principale attrazioni della città, realizzato nel 1889. Il suo nome deriva dalle quattro sculture in bronzo di leoni, che rappresentano la sua caratteristica più riconoscibile. Si trova sul fiume Vladayska, all'intersezione di Maria Louisa Bulevard e Slivnitza Bulevard, e collega le stazioni centrali di treni e autobus al centro città. Sotto il ponte si trova, a sua volta, l'omonima fermata della metropolitana.
Per quella notte il mio alloggio era l'Elegance Hostel and Guesthouse, ad 1,5 km dalla Stazione e vicino al centro. Per un posto letto in dormitorio ho speso 8€.
Completato check-in e lasciato lo zaino nell'armadietto, sono subito uscito, fuori era già buio. Per prima cosa ho cercato un punto Exchange dove cambiare gli euro, trovando quello che adottava il miglior tasso di cambio in circolazione (1€ = 1,954 Lev) a pochi passi dall'ostello, esattamente in Bulevard Hristo Botev 104.
Quindi in pochi minuti ho raggiunto il centro nevralgico della città, seguendo la Bulevard Maria Louisa. Lungo questa si trovano due importanti edifici, posti l'uno di fronte all'altro, la Banya Bashi Mosque e il Tsentralni Sofiyski Hali, (Mercato Centrale di Sofia), risalente al 1911 e oggi divenuto centro commerciale.
La Moschea, completata nel 1576, deriva il suo nome dalla frase "Banya Bashi", che significa molti bagni. Famosa per la sua grande cupola e il minareto, si contraddistingue per una particolarità rilevante, infatti essendo stata costruita sopra delle terme naturali, si può notare del vapore che sale dalle bocchette nel terreno circostante. Ad oggi è l'unica moschea funzionante a Sofia.
Più avanti si apre un'enorme piazza, Plashtod Nezavisimost, il cuore di Sofia, dominata dall'Edificio dell'Ex Partito Comunista Bulgaro, oggi utilizzato principalmente come uffici governativi. Questo edificio venne completato nel 1955 con lo scopo di rappresentare la grandezza del partito Comunista in Bulgaria, avente sopra la guglia, sino alla caduta del regime, una preziosissima stella rossa in rubini. Nel '90, alla caduta del partito comunista, la stella rossa venne rimossa e sostituita dalla bandiera bulgara.
Un centinaio di metri dopo, la Bulevard Maria Louisa si immette nella piazza Sveta Nedelya, dove mia attenzione è stata catturata da un ristorante strapieno di gente. Data un'occhiata al menù, sono entrato e ho preso posto.Mi trovavo all' Happy Bar Grill, veramente un bel locale, con tante sale (per fumatori e non) e personale all'altezza. Speravo solo che il cibo fosse altrettanto buono.
Per iniziare ho preso una Crema di Patate con crostini e pancetta croccante 3,99 Lev (2 €), a seguire una bistecca di Pollo, con patate, salsa pomodoro e peperone, e un'insalata, 8,99 Lev (4,60 €). Da bere una bionda locale da 1/2 litro, 5,98 Lev (3,10 €). Certamente non è un ristorante stellato, ma ho mangiato molto bene e per soli 9,70 €.
Finito di cenare, sono arrivato in fondo alla piazza, dove inizia Bulevard Vitosha. Si tratta della principale via dello shopping di Sofia, una zona semi-pedonale, con tanti negozi di marchi prestigiosi, ristoranti e bar. Una passeggiata lungo questa via è d'obbligo.
All'inizio di questa, si trova uno degli edifici più eclettici di Sofia, che unisce temi classici con decorazioni romane e bizantine, il Palazzo della Giustizia. Con una struttura alquanto monumentale, è stato realizzato al fine di ospitare tutte le diverse corti di Sofia. Bellissima la facciata, con 5 grandi porte e 12 colonne in pietra calcarea, con ai lati due statue di leoni.
Giunto in fondo alla via pedonale, si trova un'enorme parco, il Parco Nazionale della Cultura, illuminato dallo 'spaziale' Palazzo Nazionale della Cultura. Si tratta di un centro multiculturale, realizzato nel 1981, che ospita esposizioni d'arte, festival cinematografici e concerti.
E' uno dei monumenti simbolo di Sofia e anche una delle principali attrazioni. Molto particolare la sua forma ottagonale, per cui potrebbe essere scambiato per un castello o addirittura una nave spaziale. L'ingresso al suo interno è libero.
Si era fatta quasi mezzanotte e a quel punto ho deciso di rientrare in ostello, faceva un freddo allucinante, c'erano 2 ° C e un vento tagliente che non riuscivo a sopportare.
Il mattino seguente mi sono alzato con calma e, solo dopo mezzogiorno, sono uscito in compagnia di un ragazzo australiano conosciuto in ostello che, nonostante i 2° C, usciva tranquillamente con cappotto ed un paio di pantaloncini. Come faceva io non capivo, e penso che se lo saranno chiesti anche tutte le persone che ci guardavano increduli.
Dall'ostello siamo andati verso piazza Nezavisimost raggiungendo l'ex edificio del Partito Comunista. Di fronte quest'ultimo si trovano il Palazzo del Presidente della Repubblica, dove è possibile vedere il cambio di guardia e, al lato opposto, il Museo Archeologico Nazionale.
Proseguendo lungo il grande vialone Knyaz Alexander I, troviamo subito, sulla sinistra, un'edificio dell'ex Palazzo Reale, che ospita al suo interno la National Art Gallery e il Museo Etnografico.
La National Art Gallery è il museo più grande e rappresentativo delle belle arti bulgare nel paese, basti pensare che contiene oltre 50000 pezzi d'arte. Nel Museo Etnografico sono esposti oggetti che ripercorrono l'artigianato bulgaro, tra elementi della vita quotidiana, vestiti, strumenti musicali, gioielli, sculture in ferro battuto, utensili da cucina, da camera ecc.
Oltrepassato quest'ultimo, il viale Knyaz Alexander s'immette nell'elegante Bulevard Tsar Osvoboditel, viale dedicato alla memoria di Alessandro II di Russia che operò un ruolo cruciale nella liberazione della Bulgaria dal dominio Ottomano. Lungo questo si trovano altrettanti punti di interesse.
Venti metri dopo, infatti, eccoci davanti il Museo Nazionale di Storia (uno dei musei più importanti d'Europa) grande attrazione per studiosi ma anche turisti, raccoglie numerosissimi reperti che testimoniano la storia bulgara dalla preistoria fino alla seconda guerra mondiale. Il Museo contiene sale con elementi tradizionali, artefatti medioevali, icone della chiesa ortodossa, monete ed oggetti in oro, come il famoso Oro dei Traci ed il Tesoro di Rogozen, davvero sorprendenti.
A seguire la bella Chiesa Ortodossa russa di San Nikolas. con la parte esterna ricca di colori brillanti che vanno in contrasto con gli interni scuri, in un'atmosfera carica di suggestione.
Continuando sul viale si arriva nella grande piazza Narodno Sabranie che prende il nome dall'edificio neoclassico dell'Assemblea Nazionale. Questo è fronteggiato dalla statua equestre Pametnik na Tsar Osvoboditelite, dedicata allo Zar Russo. Il monumento è datato 1903 ed è opera di uno scultore italiano, Arnoldo Zocchi.
Salendo per la via che costeggia il palazzo dell'Assemblea Nazionale, siamo giunti in una piazza dove nel mezzo si erge, in maniera incontrastante e imponente, la meravigliosa Cattedrale Aleksandar Nevski.
Realizzata in stile neo-bizantino tra il 1904 e il 1912, è divenuta icona della città nonché una delle principali attrazioni turistiche. E' il tempio ortodosso più grande della penisola balcanica, lunga 76 e larga 53 metri, che estendendosi su una superficie di 3200 metri quadri riesce a contenere al suo interno oltre 5000 persone.
Si rimane abbagliati da quel splendore e da quella immensità, con le sue cupole dorate che rendono spettacolare il contrasto con il cielo e gli atri colori.
Altrettanto notevole il suo interno con 5 navate e 3 altari, decorato con alcuni dei più pregiati marmi italiani in vario colore, dall'onice brasiliano all'alabastro. Bellissima la cupola centrale, attorno alla quale è scritta una preghiera rivolta al signore, tutte in piccole lettere sottili d'oro.
Oggi parte della cattedrale è stata riservata ad un museo di icone provenienti da tutta la Bulgaria (biglietto d'ingresso 6 lev = 3 €), e questa sezione fa parte della galleria Nazionale.
Usciti dalla cattedrale abbiamo fatto un giro ad un mercatino delle pulci che vendeva alcune icone fatte a mano, ma anche altri oggetti di antiquariato, trovando qualche souvenir interessante per la mia collezione.
Quindi siamo tornati sul viale principale arrivando fino in fondo, dove sulla destra si trova il Knyazheska Garden. E' un semplice parco, piccolo, con diverse panchine, un'area frequentata da ragazzi che fanno skateboard, ed in mezzo un'enorme monumento all'esercito Sovietico.
Iniziava a fare sempre più freddo, e nonostante fossi abbastanza imbottito, non ce la facevo più, ma la vera sorpresa era che il mio amico Zac, in pantaloncini, diceva di iniziare a sentir freddo anche lui.
In quelle circostanze abbiamo deciso di rientrare in ostello, passando per piazza Sveta Nedelya, dove sono riuscito a scattare una foto alla cattedrale Sveta Nedelya Ortodox Church, una chiesa medievale in precedenza conosciuta come Holly King (Sveti Kral), come i resti del Re Serbo Stefano Urosh II che sono stati conservati al suo interno.
Nel 1925 un'attentato la distrusse, provocando oltre 200 vittime. L'attuale architettura e il design risalgono al 1950, quando il partito comunista ha deciso di restaurarla rinominandola Sveta Nedelya.
Rientrati in ostello sono andato in cucina ed ho preparato subito un tè caldo, ero veramente gelato. Qualche ora dopo sono uscito salutando tutti. Dopo aver fatto una visita alla bellissima fermata della metro Lavov Most, in prossimità del Lions Bridge, sono andato dritto in stazione.
Qui alle 23 ho preso l'autobus della Metro Tourizm che mi avrebbe portato ad Istanbul, esattamente all'Otogar Istasyonu.
Sofia è una città affascinante, bella e suggestiva, ricca di storia (è la terza città più antica del continente dopo Atene e Roma) e di cultura, nella quale spicca con forza il contrasto tra il carattere ancora ben presente dell'Europa dell'Est, che si manifesta soprattutto nei suoi imponenti edifici grigi sovietici, e l'inevitabile tendenza alla globalizzazione che si esprime nelle architetture dei nuovi palazzi e nei lussuosi centri commerciali e negozi di franchising.
Le numerose chiese, le vie pittoresche, i musei e l'architettura, la rendono un'attrattiva turistica con un fermento che si allinea a quello delle altri capitali dell'Est Europa.
La vita notturna è senza dubbio vivace, con diversi locali, discoteche e ristoranti a prezzi molto convenienti e, forse, non ancora per molto.
Da non perdere assolutamente la Cattedrale Alexandar Nevsky ed il Palazzo Nazionale della Cultura.
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