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domenica 16 dicembre 2012

Tre giorni a Florianopolis

Dopo esser partito alle 11:40 con un volo della compagnia aerea TAM dall'Aeroporto Galeao di Rio e aver fatto scalo a Sao Paolo Guarlhuos, alle 17 arrivo finalmente a Florianopolis. Costo del biglietto 35 €. Acquistare sul sito online è veramente semplice e la compagnia si è mostrata all'altezza della reputazione che ha, quindi consiglio a tutti quanti di dare sempre un'occhiata se dovete fare degli spostamenti interni, in modo particolare per lunghe distanze (www.tam.com.br).
Esco dall'aeroporto e mi lancio alla ricerca di un mezzo per arrivare in hotel. Voglio evitare di prendere taxi, ma alla fine della fiera, dopo aver chiesto informazioni a dx e sx, capisco che non è semplice e quindi mi faccio corrompere da un taxista. Trattiamo il prezzo, da 35 R$ arrivo a 25 R$.
Durante il tragitto cerchiamo di intraprendere un discorso, lui parla solo portoghese, io un pò lo parlo pure, e tra gesti e risate, mi spiega un po' come funziona Florianopolis (o Floripa), cosa fare, cosa evitare.
In Alto una Favelas
In pratica mi fa capire che nella zona nei pressi del mio Hotel, lungo l'Avenida Hercilio Luz, in tarda serata non è tranquilla, in quanto i ragazzi delle favelas scendono giù in città e il malcapitato di turno può essere derubato facilmente nelle migliori delle ipotesi. Premesso che Florianopolis è una delle città più civilizzate in Brasile, anche qui bisogna stare sempre con gli occhi aperti!!
Metto piede finalmente presso l'Oscar  Hotel, 3 stelle.
Faccio il check-in e salgo su. La camera non è delle migliori, è piccolina  ma c'è l'essenziale, letto, armadio, bagno, saponetta, aria condizionata e tv. Non manca proprio nulla, uno scarafaggio è appena uscito dal bagno e si è infilato sotto l'armadio, se lo becco!! Credo proprio che per la prima volta risponderò a quei questionari per la valutazione degli hotel e in questo caso avrò qualcosa da scrivere!
Mi sciacquo la faccia ed esco subito, voglio capire com'è Florianopolis, farne un'assaggio!!
Prima cosa da fare è trovare un supermercato, ho bisogno di una crema protettiva solare, di un paio d'infradito e qualcosa da mangiare e bere. Trovo il supermercato, Beiramar shopping Center, trovo le cose di cui avevo bisogno e dopo aver pagato scendo giù verso il mare, esattamente 'na Praia Sao Luis'.
C'è un lungo mare immenso, fianco a fianco con l' Avenida Rubens de Arruba Ramos, ci sono un pò di persone, ragazzi e ragazze, chi corre, chi è in bici, chi con lo skate, chi fa una semplice passeggiata. Ci sono anche dei piccoli chioschi dove vendono 'agua fresca de coco', domani lo proverò. Cammino per un paio di km, fino a quando arrivo in un piccolo spiazzo dove nel bel mezzo s'innalza un albero di natale, tutto addobbato. Mi fa strano vederlo cosi, surreale, sarà il caldo, sarà il mare, boh!! e' quasi natale ma l'aria natalizia non la respiro affatto.
Inizio a sentir la stanchezza delle ore di viaggio accumulate e vado subito a letto.

Il giorno dopo sveglia presto, colazione da campione e mi dirigo verso la stazione degli autobus urbani. Ci sono tre grandi stazioni nel centro di Florianopolis, molto vicine l'una con l'altra :
-Terminal Rodoviario Rita Maria, con linee interurbane e linee dirette fuori dal territorio Nazionale;
-Ticen, con linee interurbane;
-Terminal Cidade de Florianopolis, con le linee esclusivamente urbane.
Raggiungo quest'ultima e salgo su un'autobus diretto a Lagoa Coincecao, a nord dell'isola, pagando il biglietto a bordo, 6 R$.
Dopo una mezz'oretta scendo alla fermata nei pressi di Praia Mole, su consiglio di un ragazzo argentino (origini italiane) conosciuto sull'autobus stesso.
Erano passate da poco le 8:30 e ho potuto godermi la bellezza di questa spiaggia nel momento migliore, poche persone, spiaggia pulita con sabbia bianca, il rumore delle onde e qualche surfista che ci scivola sopra.

Durante la giornata poi si anima molto di più, fino ad arrivare all'orario aperitivo, dove si può prendere qualcosa da bere e da mangiare nei chioschi lungo la spiaggia. Cosa molto curiosa, se si guarda a destra della spiaggia, vedrete un'ammasso roccioso che ha la forma di un Dragone Addormentato.
Mi rilasso per più di un'oretta dopodiché decido di fare una passeggiata sulla spiaggia lato sinistro, incontro un piccolo sentiero tra vegetazione e pietre enormi e decido di seguirlo fino a quando mi trovo davanti una spiaggia ancora più grande e praticamente desolata, non c'era nessuno, era tutta per me! Uno spettacolo!!
Mi fermo qui, faccio un bel bagno e mi godo questa pace per un pò. Arriva l'ora di andare a vedere qualche altra spiaggia più a nord, e mentre mi avvio verso la fermata dell'autobus, mi passa davanti un energumeno di 2 metri con il ciondolo tra le gambe che balla, rimango senza parole!!
Vado a passo svelto verso la fermata dell'autobus e la curiosità mi spinge a fare una ricerca su google, cosa scopro?? Quella era Praia Galeta, una famosa spiaggia per nudisti!


Prendo l'autobus e mi dirigo verso Nord, dopo un'altra abbondante mezz'ora sono a Canasvieiras. Prima di arrivare in spiaggia si passa per il centro della cittadina, pieno di locali, ristoranti, alberghi, è già una località molto più turistica, pieno di gente, famiglie, ragazzi e barche attraccate di qua e di la.
La spiaggia non è un gran ché l'acqua meglio invece, però qui si può fare una nuotata molto più tranquillamente rispetto a Praia Mole dove le onde a volte lo impediscono. Proseguendo più avanti si può raggiungere un'altra località, Jurere, ma c'è un promontorio da aggirare con una bella salita e una ripida discesa, 10 minuti a piedi e là si raggiunge facilmente. Questa è la località più turistica ed elegante dell'isola probabilmente, piena di ville, discoteche e locali. La spiaggia però lascia a desiderare, molto affollata e piena di ambulanti che vendono tutti i tipi di prodotti, non il posto ideale per chi cerca un posto per rilassarsi.
Quest'ultimo posto non mi ha entusiasmato per nulla per cui sono salito sul primo autobus che passava diretto a Praia Mole.
Arrivato li  mangio un bel piatto di riso con pesce in un'ristorante vicino, scendo in spiaggia, compro un' 'agua de coco' e mi rilasso, cosa voler di più??
Il giorno dopo vado a visitare la parte sud dell'isola, prendendo un'autobus dal Terminal Urbano diretto ad Armacao Beach.
Però lungo la strada che porta al Terminal incontro tanti venditori ambulanti fino ad arrivare al Mercato Comunale, ed essendo appassionato mi son fatto un giretto.
Un mercato ricco di generi alimentari, soprattutto pesce, carne e frutta, abbigliamento e prodotti d'artigianato locale, un bel mix di colori e odori. Molto bella la struttura esterna, sembra nuova.
Sull'autobus incontro un gruppo di ragazzi francesi che andranno su un'isola, io non ci penso su due volte e mi aggrego a loro. Arriviamo al porticciolo e saliamo su una barca in legno, 50 R$ il biglietto e, dopo venti minuti attracchiamo ad Ilha Do Campeche.
Un piccolo paradiso, spiaggia bianchissima, acqua cristallina, naturalezza al 100%, atmosfera unica, perfino un piccolo pinguino che nuota intorno a noi. Alle spalle c'è anche una riserva protetta con ingresso a pagamento dove poter vedere animali e vegetazione tipica dell'isola.
Dopo aver mangiato qualcosa e preso una caipirinha ci lasciamo andare a piacevoli nuotate e al relax totale.
Alle 16:30 dobbiamo e rientrare e
una volta arrivati ad Armocao andiamo a fare un salto ad un'altra spiaggia vicina, Praia Do Matadeiro.  Bella anche questa, con un mare ondoso immerso in un litorale selvaggio e senza ombra di interventi umani, l'ideale per chi ama surfare.

Rientro e faccio un'ultimo giro tra le strade del centro, molto viva, piene di gente, di bancarelle, ma tra le tante cose quello che mi ha colpito di più è stato assister ad un canto liturgico Natalizio all'ingresso di una Parrocchia  Un canto tipico del Cristianesimo Protestante, preghiera e musica, talmente bello che mi han fatto salire un po' di nostalgia della mia terra e del Natale a cui sono abituato a vivere.
Prima di rientrare in hotel mangio qualcosa lungo la strada, una pizza 'Calabresa', non è la pizza made in Italy ma piuttosto buona.
Il giorno seguente fatto il check-out vado al Terminal Rita Maria e acquisto allo sportello della compagnia Paulo Tour un biglietto (15 R$) per la meta successiva, Praia Do Rosa.


Ciao Floripa
Sono rimasto molto contento dell'esperienza vissuta a Floripa, una città moderna, pulita in cui puoi trovare tutto quello di cui hai bisogno, resa ancor più bella dalle numerose spiagge che circondano l'isola, con i loro panorami, divertimenti e attrazioni. Tre giorni sono il minimo per visitarla, 5 giorni secondo me sarebbero perfetti.

sabato 15 dicembre 2012

Praia Do Rosa, la spiaggia dei surfisti


Ho deciso di visitare Praia Do Rosa su consiglio di una mia carissima amica brasiliana che mi ha parlato bene del posto, ma in particolare perché avevo letto che da quelle parti c'era la possibilità di avvistare qualche balena, purtroppo sono arrivato nel periodo sbagliato, qualche mese prima sarebbe stato l'ideale.
Partito alle 12 dal Terminal Rodoviario Maria Rita di Florianopolis, dopo un'ora e mezza abbondante arriva la mia fermata. Mi trovo davanti uno stradone, SC-434, credevo di essere già a Praia Do Rosa e che avrei dovuto giusto camminare un pò per raggiungere il mio alloggio e la spiaggia, ma cosi non era. 
Infatti dopo aver camminato per più di 10 minuti chiedo informazioni ad un passante, il quale mi dice che Praia Do Rosa è a 7 km da li, quindi non mi rimaneva che fare AutoStop! 
Tenendo sempre in mente del pericolo faccio una sorta di selezione, guardando all'interno delle auto per capire con chi avere a che fare, fino a quando vedo una opel corsa nera con una tavola da surf sopra e due ragazzi nell'abitacolo, riesco a fermarli e a strappargli un passaggio. I due ragazzi sono brasiliani, molto simpatici, parliamo in portoghese.
Mi accompagnano fino a Praia Do Rosa in quanto non conoscevano il mio alloggio, li ringrazio e vado subito ad un market a chiedere se fosse a conoscenza della Pousada Morada Esperenca, stavo iniziando a perdere la 'speranza', pensare che avessi presso una fregatura online. Fortuna vuole che il signore conoscesse la titolare, la chiama e la signora in 5 minuti mi viene a recuperare in auto.
La Pousada è una bella struttura su
due piani, con una grande cucina in comune, giardino, e più camere, la mia molto spaziosa con bagno privato, balcone e amaca, 70 R$ / notte. 
Sistemo gli zaini, metto un costume e mi dirigo subito in spiaggia.
Questa viene comodamente suddivisa in Praia Norte e Praia Sul, la parte nord meno ventilata è molto più gradita ai balneanti. Cammino e dopo un po' inizio a vedere un gran bel panorama, onde lunghe che si susseguono l'un l'altra fino a bagnare questa baia a mezza luna, circondata da colline con una fitta vegetazione e con all'interno una piccola laguna.
1,2,3,4,5,10,100 passi ed eccomi qua, con i piedi nella sabbia di Praia Do Rosa, c'è poca gente, il tempo non è dei migliori, ma la spiaggia è veramente enorme, peccato per il mare che è agitato ed è sconsigliato farsi una nuotata, eccetto per qualche avventuroso surfista  che trova in questa la situazione ideale per divertirsi. Era il 20 dicembre, l'alta stagione qui inizia a gennaio e mi dicono ci sia un delirio, migliaia di persone da tutte le parti del sud america e del mondo che stanno in spiaggia.

Faccio una lunga camminata  ascoltando musica e cantando pure, una sensazione unica di libertà nel bel mezzo della natura. Qualche passante se ne accorge e mi fa un pollice alto.

Proseguo verso la parte Nord della spiaggia fino in fondo e qui intravedo un sentiero,  decido di seguirlo, mi porta su e sempre più su, fino a quando incontro un ragazzo che mi chiede informazioni, capisco che è italiano e finiamo in uno dei bar lungo la spiaggia a bere une buona birra Skol. Tra chiacchiere e risate si fanno le 19 ed entrambi andiamo via e prima di rientrare faccio un po' di spesa ad un market per  la colazione del giorno dopo.
Dopo aver fatto una doccia esco nuovamente in cerca di un buon ristorante dove cenare. Il centro di Praia Do Rosa è pieno di locali che si trovano lungo le due strade principali.
Mi fermo a La Fabrica del Taco, lungo il Caminho Do Rei, un posto carino, all'aperto e con quell'arietta giusta che ti fa star da Dio. Ordino una caipirinha e su consiglio della cameriera prendo  una 'Campechanas'. Un piatto tipico mexicano, molto buono, con costolette di maiale, lardo e una salsa, il tutto su una tortilla. Ordino un'altra Caipirinha e inizio a far amicizia con tutto lo Staff, cameriere, cuochi, argentini e mexicani, qualcuno con origini italiane, sono di casa quindi. Li saluto e vado via, il letto mi sta aspettando. Prima di dormire però passo un pò di tempo a rilassarmi sull'amaca e riprendo a scrivere momenti e sensazioni della giornata passata sul  mio diario di viaggio.

Il giorno dopo esco con l'intenzione di riprendere quel sentiero nel punto in cui lo avevo lasciato, ero molto curioso di capire dove portasse. Da notare una formazione rocciosa che da l'impressione di essere un 'Uomo Sdraiato'. Ancor più su si arriva in un punto spartivento, dove soffia veramente forte, mi spinge all'indietro, dovevo stare attento! Proseguo  e a distanza di 4-5 metri vedo un serpente rosso e nero attraversare il sentiero, faccio subito 10 balzi indietro e aspetto un pò, paura!
Riprendo e faccio di corsa quel tratto per poi proseguire più su fino ad un punto dove la visuale su Praia Do Rosa è bellissima. Un indicazione scioglie il rebus, la stradina porta ad un'altra spiaggia, Praia Vermelha; ad un certo punto il sentiero si immerge in una vegetazione talmente fitta da avvolgerlo completamente, dove qualche raggio solare riesce a penetrare. Inizia un'alternarsi di sali scendi a prova di vero trekking, fino a quando dopo più di mezz'ora raggiungo finalmente la spiaggia, che si conserva totalmente allo stato naturale, molto wild, senza nessuna struttura ricettiva. Mi fermo li 20 minuti per recuperare energie, sto già pensando che sarà dura rifare il percorso al contrario, e in salita soprattutto...eccolo qui...
Una volta tornato indietro mi fermo a pranzare in un bar lungo la spiaggia,  sandwich e birra, dopodiché ho voglia di fare un bagno, il mare è mosso purtroppo, ma vedo tanta gente fermarsi alle spalle della spiaggia dove al suo interno c'è una piccola laguna. Voglio vivere questa esperienza, poso lo zaino e faccio una bella nuotata. 


L'acqua è veramente calda, una sensazione strana però, non sono abituato per nulla, ma ne approfitto per fare due bracciate. 
Il tempo sta diventando minaccioso e quindi decido di rientrare alla Pousada e magari passare per il centro e acquistare qualche souvenir. 
La fortuna vuole che mi trovassi dentro una bottega mentre fuori iniziava a scatenarsi l'impossibile, una tempesta tropicale. Piove a dirotto, raffiche di vento fortissime che spazzano via tutto, tegole, rami, con una facilità impressionante. C'è da aver paura ma in quel momento ero felice di poter assistere a quello spettacolo, la natura da spettacolo!  Guardare per credere......
















Venti minuti di panico e paura finisce tutto quanto, il sole torna a splendere su Praia Do Rosa ed io posso rientrare alla Pousada.
La tempesta ha creato qualche disagio, manca la corrente, case e strade senza luce, i tecnici lavorano per ripristinare il tutto. Io esco ugualmente e vado di nuovo alla Fabrica del Taco dove mi sono trovato benissimo; le strade sono tutte infangate e ringrazio il mio Nokia del 15-18 che con la sua lucina mi aiuta a non cadere in qualche pozzanghera. Arrivato ordino un Heiniken e un tacos con gamberi, con delle salse piccanti. Ho solo 30 R$ e non potendo utilizzare la carta di credito non ordino nient'altro. Passa un'oretta e come d'incanto arriva la luce, cameriere: una caipirinha!!! 
Faccio amicizia con un gruppo di ragazzi anche loro in vacanza e iniziamo a cantare sulle note di Volaaaareee, oohhooo, Cantaaareee ooohhohoh...
Mi sono divertito molto e a fine serata siamo andati tutti in spiaggia. Sono rimasto seduto ad osservare il cielo più stellato che abbia mai visto, è stata sempre una mia passione scrutarlo, cercare le costellazioni, trovare la stella polare che cambia sempre orientamento a seconda del punto della terra in cui ci si trova. Si  fanno le tre e i ragazzi mi accompagnano alla pousada.

Il mattino dopo avrei dovuto prendere un mezzo per raggiungere il Terminal Rodoviario di Imbituba, ma la sig.ra Maria Helena, titolare della Pousada, è stata cosi gentile da accompagnarmi in macchina. Li mi aspettava un'autobus della Compagnia Eucatur che mi avrebbe portato a Porto Alegre.

venerdì 14 dicembre 2012

Una tappa non programmata, Porto Alegre


Oggi è il 21/12/2012, che secondo il calendario dei Maya corrisponde alla 'fine del mondo'. Non credo molto ad una previsione fatta migliaia di anni fa e con gli strumenti che avevano a disposizione tra l'altro; beh speriamo vada tutto per il meglio!!
Alle 11:15, con venti minuti di ritardo, lasciamo il Terminal di Imbituba con un un'autobus a 2 piani della compagnia Eucatur (www.eucatur.com.br) che dovrebbe arrivare intorno alle 18:40  a Porto, dove alle 20:30 avrei preso una coincidenza con un'altro autobus diretto a Punta De L'Este.
Avevo già acquistato il biglietto per Porto Alegre al Terminal Maria Rita di Florianopolis, pagandolo 55 R$, da loro sito internet è possibile fare un check delle linee e orari ma non acquistare in quanto c'è bisogno del 'Codice Fiscale Brasiliano'.
La mia amica brasiliana mi aveva avvertito che le strade brasiliane erano un disastro, ma non pensavo fino a quel punto! La sfortuna vuole che lunghe code causate da lavori in corso ci facesse accumulare 3 ore di ritardo; arriviamo al Terminal Rodoviario di Porto Alegre alle 21:30, e la frittata è fatta.
Per prima cosa mi dirigo in uno sportello della compagnia TTL, dell'autobus per Punta Del Este (www.ttl.com.br) e, chiedo se ci fosse ancora qualche posto disponibile per il giorno dopo. Dopo una lunga attesa vengo accontentato e ottengo un nuovo biglietto, mi è andata bene perché altrimenti mi sarebbe saltato tutto il planning.
Ottenuto il biglietto, trovo un'internet point e collegandomi su booking prenoto un posto letto all' Hostel Porto Do Sol, 30 R$ per posto letto in dormitorio, con bagno in comune e colazione inclusa. Salgo su un taxi e in 10 minuti sono li.
Sistemati gli zaini esco subito e vado alla ricerca di un ristorante per cenare, camminando per le strade senza sapere dove fossi. Era quasi mezzanotte e per fortuna ne trovo uno ancora aperto sull'avenida Venancio Aires, Cerilo Bar, con un pò di gente, il che vuol dire 'si mangerà bene'. Scelgo dal menu birra e  'Frango à Passarinha Moda da Casa' (27,50 R$).
In italiano vuol dire 'pollo uccellino' e si chiama cosi perché il pollo viene tagliato a piccoli pezzi.  Si tratta di pollo fritto con polentine, uova di quaglia, olive verdi, un piatto veramente enorme che non sono riuscito a finire e la parte rimasta l'ho portata via con me, niente male comunque.

Il giorno seguente dopo aver fatto colazione e aver lasciato gli zaini in reception, prendo una mappa e vado dritto verso il centro di Porto Alegre, ho circa 7 ore per visitare la città.
Cammino per un pò e lungo l'Avenida Osvaldo Aranha trovo un parco molto grande e vivace, il Parco Farroupilha Redencao, con al suo interno un laghetto artificiale, un monumento ('Lo spedizioniere') in omaggio ai soldati della 2° Guerra Mondiale, campi da calcio, piste d'atletica, anfiteatro, insomma c'è di tutto.

Vicino al monumento assisto ad alcuni anziani che bevono un 'Mate', un'infusione preparata con foglie sminuzzate dell'erba Mate e bevuta calda tramite una Bombilla (cannuccia).
Mi muovo dal lato opposto, esattamente sull'Avenida Joao Pessoa dove c'è un mercato che si estende lungo tutta la via.
Veramente un bel mercato, ricco di prodotti artigianali, prodotti agro-alimentari e tutto rigorosamente biologico. Ho visto molte cose particolari, quella che però mi ha incuriosito di più era la preparazione del 'Caldo de Cana', ovvero il succo della canna da zucchero, spremuto al momento e bevuto puro o con l'aggiunta di succo di limone o ananas. Lo assaggio, molto buono, strano ma buono!


Finito il giro al mercato biologico mi avvio verso il centro e in 10 minuti lo raggiungo senza alcuna difficoltà, e molto semplice muoversi tra le vie di Porto Alegre. Qui si respira già un'aria del tutto diversa, c'è molto movimento, i negozi sono strapieni, venditori ambulanti a destra e sinistra, spettacoli per la strada, sembra proprio di respirare il vero clima brasiliano, felizidade e alegria. Mi fermo in una bancarella è compro del Pane De Quejo, pane con formaggio gratinato, molto buono.


Proseguendo arrivo alla Rua Dos Andradas e vedo una struttura imponente, la Chiesa Das Dores, la più antica chiesa esistente della città.
A poche centinaia di metri dal centro c'è il Mercato Comunale, molto simile a quello di Florianopolis, soprattutto per la struttura esterna. Anche qui si trova di tutto, da prodotti artigianali, souvenir, abbigliamento, e prodotti agroalimentari, tra i quali prevalgono ondate di Frutta.
Sono rimasto molto incuriosito dai modi in cui vengono esposti gli alimenti, in particolare carne e pesce, ai limiti dell'igienicità, almeno secondo gli standard europei, qui però è nella normalità.
Infine avevo intenzione di fare un bel bagno credendo ci fosse il mare a Porto Alegre, ma non avevo studiato bene Geografia e quindi mi sono fatto una camminata di 5-6 km fino alla Praia De Belas, per nulla. Infatti si tratta di un grande estuario di 5 fiumi classificato però come Lago Guaiba, non balneabile è un pò inquinato. E' comunque molto frequentato, c'è un lungolago molto carino e pieno di chioschi, luogo ideale per passeggiare, correre e per rilassarsi con un buon drink.
A questo punto rientro di nuovo in ostello, prendo gli zaini e mi dirigo alla Rodoviaria, dove finalmente alle 20:30 prenderò l'autobus che mi porterà a Punta Del Este, sperando di non avere nuove sorprese.


E' stata una visita inaspettata quella di Porto Alegre ma alla fine ho  avuto la possibilità di visitare un'altra città del Brasile.
Per quel poco che ho potuto vedere in mezza giornata posso dire che di Porto Alegre mi è piaciuta in modo particolare la sua vivacità, i suoi colori e la sua gente, ma mi ha deluso il fatto che non ci fosse il mare vicino.