Partito da Varsavia, Warsawa Centraln, con un Treno Regionale alle 10:05 del mattino (biglietto acquistato il giorno precedente presso una delle macchinette automatiche per 60 Zloty) alle 13:50 mi trovavo già alla stazione di Cracovia, Krakow Glowny. Molte persone sconsigliano di prendere i treni regionali perché sono lenti preferendo a loro gli autobus, ma io ho voluto provare ugualmente e, sarà stato il caso o è sempre cosi, ho viaggiato bene e nei tempi previsti. Il viaggio inoltre è stato anche molto piacevole per il paesaggio che si intravedeva dalla finestra della cuccetta, distese di terre ricche di verde e molti altri colori.
La stazione di Cracovia si trova a nord-est rispetto il centro della città, ma si tratta di una manciata di minuti a piedi, circa un chilometro e mezzo, basta seguire il vialone Pawia fino a quando non ci si trova dinanzi un parchetto, aldilà di questo passando per qualche altra via si trova la piazza principale.
Ancora non era arrivato il momento per fermarmi ad osservare tutto quella bellezza e quindi ho tagliato dritto verso sud attraversando la piazza e proseguendo sulla via principale fino ad arrivare all'Hostel B Movie, dove avrei alloggiato per le successive 3 notti. Anche qui ho speso veramente poco, 77 Zloty, circa 6€/notte, per un posto letto in dormitorio con 8 letti e bagno in comune, in una struttura moderna, funzionante e con uno staff all'altezza.
Sbrigata la pratica check-in e posati gli zaini nel mio armadietto esco nuovamente recandomi in centro, passando per Ulica Grodzka, una delle principali vie della città probabilmente la via più frequentata in assoluto, che collega il Castello di Cracovia alla centralissima Piazza del Mercato.
E' una via su cui si affacciano palazzi nobiliari che oggi fanno da scenario a tanti negozi, locali e ristoranti, dove si respira un'aria rilassata tra mimi, musicisti di strada e carrozze trainate da cavalli, un'atmosfera ideale per una piacevole passeggiata.
Questa via attraversa anche Plac Dominikanska, dove sul lato destro si trova La Basilica della Santa Trinità, Klasztor Ojcow Dominikanow, una delle più grandi e importanti Basiliche di Cracovia con un convento attiguo articolato attorno a due cortili.
Arrivato in fondo rieccomi nella piazza principale la Rynek Glowny, Piazza del Mercato, una delle più grandi piazze medievali d'Europa risalente al 1257 e cuore del centro storico, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
E' il punto nevralgico della vita pubblica, commerciale e culturale della città, una piazza quadrangolare attorno alla quale sorgono bellissimi palazzi e dove si affacciano diversi monumenti.
Sbrigata la pratica check-in e posati gli zaini nel mio armadietto esco nuovamente recandomi in centro, passando per Ulica Grodzka, una delle principali vie della città probabilmente la via più frequentata in assoluto, che collega il Castello di Cracovia alla centralissima Piazza del Mercato.
E' una via su cui si affacciano palazzi nobiliari che oggi fanno da scenario a tanti negozi, locali e ristoranti, dove si respira un'aria rilassata tra mimi, musicisti di strada e carrozze trainate da cavalli, un'atmosfera ideale per una piacevole passeggiata.
Questa via attraversa anche Plac Dominikanska, dove sul lato destro si trova La Basilica della Santa Trinità, Klasztor Ojcow Dominikanow, una delle più grandi e importanti Basiliche di Cracovia con un convento attiguo articolato attorno a due cortili.
Arrivato in fondo rieccomi nella piazza principale la Rynek Glowny, Piazza del Mercato, una delle più grandi piazze medievali d'Europa risalente al 1257 e cuore del centro storico, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
E' il punto nevralgico della vita pubblica, commerciale e culturale della città, una piazza quadrangolare attorno alla quale sorgono bellissimi palazzi e dove si affacciano diversi monumenti.
Al centro della scena c'è il Sukiennice, Palazzo del Tessuto, costruito nel XIV secolo e oggi sede, al piano inferiore, di un mercato pieno zeppo di bancarelle che vendono prodotti d'artigianato tra cui spicca, anche qui, l'ambra. Al piano superiore, invece, ci sono un ristorante e una galleria d'arte del 19° secolo polacco. Nei sotterranei è allestito addirittura un museo multimediale di 4000 metri quadri che ripercorre la storia del Palazzo del Tessuto e di tutta la città. Sul lato sud-ovest della piazza si erge in alto
la Torre civica del Municipio, Wieza Ratuszowa, alta 70 metri, unico resto del vecchio comune; la torre è visitabile acquistando un biglietto per 6 Zloty.
Non ci ho pensato due volte e sono andato su, la salita è stata veramente impegnativa soprattutto per i suoi gradoni molto inclinati. Si passa per delle camere che contengono un museo della torre civica fino ad arrivare in cima dove si trova una piccola zona panoramica che permette di avere una buona visuale sulla piazza e sulla periferia; unica pecca non c'è possibilità di uscire all'esterno e il panorama è visibile solo attraverso delle vetrate decorate e colorate, che in alcuni casi possono anche far venire fuori delle foto piuttosto artistiche.
la Torre civica del Municipio, Wieza Ratuszowa, alta 70 metri, unico resto del vecchio comune; la torre è visitabile acquistando un biglietto per 6 Zloty.
Non ci ho pensato due volte e sono andato su, la salita è stata veramente impegnativa soprattutto per i suoi gradoni molto inclinati. Si passa per delle camere che contengono un museo della torre civica fino ad arrivare in cima dove si trova una piccola zona panoramica che permette di avere una buona visuale sulla piazza e sulla periferia; unica pecca non c'è possibilità di uscire all'esterno e il panorama è visibile solo attraverso delle vetrate decorate e colorate, che in alcuni casi possono anche far venire fuori delle foto piuttosto artistiche.
Sceso giù, a due passi della torre, vedo tanta gente intorno ad una
gigantesca testa di uomo in bronzo, si trattava di un monumento che rappresenta 'eros bendato', un dono dell'artista polacco Igor Mitoraj alla città.
Da qui mi avvio al lato opposto della piazza dominata dalla magnifica Bazylicka Mariacka, Basilica di Santa Maria, con due grandi torri, la più alta della quali si spinge fino a 81 metri e che rappresentava la torre di guardia.
Questa basilica venne realizzata nel XIV secolo e riedificata in stile gotico dopo la distruzione da parte dei Tartari; ogni ora, da una finestra, partono degli squilli di tromba che commemorano la morte di un guardiano morto da una freccia nemica proprio mentre suonava l'allarme per avvisare dell'arrivo dei tartari. L'area intorno alla basilica è un ex cimitero dove corpi di centinaia di cracoviani si trovano ancora al di sotto dei ciottoli, al suo interno invece spiccano le splendide vetrate e l'Altare Mariano, il più alto altare gotico d'Europa. La Basilica è aperta tutti i giorni e l'ingresso è libero.
Tra la Basilica e il Palazzo del Tessuto si trova il monumento ad uno dei più grandi poeti romantici polacchi, Adam Mickiewicz, che rappresenta uno dei luoghi preferiti d'incontro tra i cittadini di Cracovia. Ai lati del monumento ci sono quattro statue simboleggianti la Scienza, la Poesia, il Valore e la Patria.
Ad arricchire la scena sono i ristoranti e i bar caffè posti nei palazzi lungo il perimetro della piazza, dove assaggiare qualcosa di tipico o prendere semplicemente un caffè in buona compagnia e godersi quell'atmosfera medievale che non si trova ovunque.
Il giorno seguente, dopo aver fatto un'abbondante colazione in ostello, per prima cosa sono andato a visitare il Castello di Wavel, Namek Krolewski na Wavelu, sede della casa reale per secoli e punto di riferimento simbolico per tutta la Polonia.
Questo castello si trova arroccato sulla cima dell'omonimo colle, Wavel, è fortificato tutto intorno e su due lati è protetto dal fiume Wisla. E' facilmente raggiungibile anche dal centro storico attraverso Ulica Grodkza ed è visibile grazie alla sua altezza. Per accedere vi sono due differenti percorsi che lo circondano nel suo perimetro e che conducono allo stesso ingresso.
Qui una volta attraversato il cancello mi trovavo all'interno del grande cortile, dominato da un giardino interno ben curato ai lati del quale si affacciano il Castello e la Cattedrale del Wavel, Katedra Wavelska. L'ingresso al Castello e alla Cattedrale è a pagamento, 18 Zloty, ma essendoci biglietterie affollate e lunghe code l'ideale sarebbe acquistare e prenotare prima della visita.
All'interno del Castello è possibile visitare diverse sale tra cui Sala Senatorska (dei senatori), Sala Poselska e l'Armeria del Castello, dove si può ammirare la Szczerbiec, la Grande Spada dei Re.
La cattedrale venne realizzata quasi tutta in Stile Gotico e al suo interno si trovano diciotto cappelle tra le quali la più importante è la
Cappella di Sigismondo, Kaplica Zygmuntowaska, la cui cupola dal lato esterno è ricoperta da una lamina d'oro, realizzata sotto la guida dell'architetto italiano Bartolomeo Berecci. Connessa alla cattedrale ci sono anche il museo diocesano a Papa Giovanni Paolo II e un percorso che porta alla Campana di Sigismondo, Zygmunt, da dove si può ammirare un bel panorama sottostante.
Infine mentre mi dirigevo verso l'uscita sono stato attratto da un cartello che indicava la direzione per visitare la Caverna del Drago, Smocza Jama.
Acquisto il biglietto per 3 Zloty dalla macchinetta antistante l'ingresso ed entro. C'è da percorrere una scala a chiocciola che porta all'interno di una caverna e sbocca infine sulle rive del fiume Wisla.
Secondo la leggenda questa era la tana di un Drago che terrorizzava gli abitanti divorando ogni cosa ed in seguito il Re Krak, ordinò di uccidere il drago e colui che vi fosse riuscito avrebbe avuto la mano di sua figlia e metà del suo regno; tra i tanti cavalieri solo un giovane sarto riuscì nell'impresa con uno stratagemma ingegnoso.
Uscito dalle mura del castello ho proseguito su Ulica Kanonikza, uno dei più suggestivi angoli di Cracovia, con edifici che risalgono al XIV° e XV° secolo, aventi splendidi cortili e giardini interni, dove vi risiedevano i canonici della città.
Poco dopo sulla sinistra trovo l'Arcidiocesi di Cracovia, retta tra il 1964 e 1978 da Karol Jozef Wojtyla, Papa Giovanni II. Dal lato opposto ecco Plac św Marii Magdaleny, una piccola piazza tra Kanonikza e Grodzka, che prende il nome da una chiesa che fu abbattuta.
Al centro della piazza si trova il monumento a Piotr Skarga di Czeslaw Dzwiga. Di fronte la piazza c'è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Kosciol sw. Apostolow Piotra i Pawli, con un'imponente ed elegante facciata racchiusa da una cancellata dove si trovano statue a grandezza naturale raffigurante i dodici apostoli.
Da qui ho deciso di tornare indietro e andare a visitare un'altro quartiere storico di Cracovia, Kazimierz, noto per essere stato il centro religioso e sociale della Comunità Ebraica della città dal XIV secolo fino alla II° guerra mondiale. In realtà lo è solo la parte orientale mentre quella occidentale è Cristiana.
Il quartiere si trova a sud del centro storico, quindi ho camminato fino alla fine di Ulica Grodkza che successivamente continua nei viali, attraversati dalla linea tranviaria, Ulica Stradomska e dopo ancora Ulica Krakowska. Passeggiando per le stradine interne si avverte lo spirito della cultura ebraica con le sue sinagoghe, le botteghe d'artigianato, le facciate delle case in Ulica Jozefa con le scritte in yiddish e, in alcuni casi, la stella di David. Quest'ultima era la strada principale che collegava la zona cristiana a quella ebraica, ed in fondo ad essa ebraica si trova la Sinagoga Vecchia, Stara Synagoga, l'edificio sacrale ebraico più antico della Polonia, attualmente un museo dedicato alla storia e alla cultura degli ebrei di Cracovia aperto al pubblico.
Di fronte l'ingresso con la scalinata inizia Ulica Szeroka, l'anima del Kazimierz ebraico, che sembra più una piazza che si sviluppa in lunghezza che ad una strada, costeggiata da ristoranti. All'estremità opposta di questa via, dietro la Synagoga Remuh, si trova il Cimitero Ebraico, Cmentzar Remuh, con tantissime lapidi dove riposano molti degli ebrei più in vista di Cracovia. Qui vi vengono in pellegrinaggio ebrei da tutto il mondo per pregare sulla tomba del rabbino Mosses Isserles, detto Remuh. Sulla destra è presente un muro che viene chiamato Muro del Pianto, perché realizzato con resti di lapidi ebraiche in stile rinascimentale, ritrovate durante alcuni scavi archeologici. Particolare la presenza di sassolini sulle lapidi, sono un segno di visita al defunto e la tradizione vuole che vengano posati con la mano sinistra.
Ultimata la visita sono tornato su Ulica Krakowska fino ad attraversare il Ponte Mrszalka Jozefa Pilsudskiego. Raggiunto il lato opposto ho continuato sul lungo fiume, Bulwar Podolski, addentrandomi poi, ad una certa altezza, per Ulica Przemyslowa e Ulica Lipowa, dove al civico n°4 si trova un comunissimo edificio amministrativo che corrisponde in realtà alla vecchia Fabbrica di Schindler, Fabryka Emalia Oscara Schindlera.
Questa fabbrica è famosa in quanto il suo imprenditore, Oskar Schindler, aveva salvato circa 1200 ebrei dallo sterminio durante la seconda guerra mondiale, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la fabbrica stessa, dove venivano realizzate pentole. C'è chi lo giudica come un eroe, chi invece come un furbone, che approfittò dei costi inferiori della manodopera ebrea per mandare avanti la sua attività.
Nel 2010 venne istituito il Museo che viene definita la 'Fabbrica della Memoria' dove è possibile ripercorrere la vita a Cracovia ed in Polonia durante l'occupazione Nazista. L'ingresso è gratuito al lunedì ed a pagamento gli altri giorni, al costo di 15 Zloty.
Una volta acquistato il biglietto sono entrato ed ho iniziato a seguire il percorso previsto, passando tra diverse sale ognuna delle quali ha una propria scenografia, con ritratti di persone spensierate ancora all'oscuro di quello che sarebbe accaduto, fotografie della propaganda nazista, brevi documentari in bianco e nero, diapositive e foto sbiadite che ci raccontano del disprezzo e dell'atrocità compiute dall'esercito Nazista. Tra queste sale vi è anche l'ufficio di Schindler, con la sua scrivania in grande evidenza; nella stanza adiacente all'interno di un cubo in vetro ci sono migliaia di pentole e tegami, mentre su una parete sono esposti i nomi degli ebrei presenti sulla lista di Schindler.
Dopo si passa da dalla riproduzione di un appartamento ebraico fino a quella di un campo di lavori forzati, giungendo alla fine del percorso. Tutto è reso più reale dai suoni in sottofondo dei passi, delle esplosioni, delle armi da fuoco, degli ordini imperiosi, delle urla, che rendono tangibile l'angoscia, la paura e l'orrore provati dai cittadini ebrei e polacchi . Infine due schermi mostrano il libro dei buoni, quelli che si sono battuti per la giustizia, e quello dei cattivi, con il numero dei nomi dei buoni superiore a quello dei cattivi, messaggio che viene mandato al visitatore, ovvero speranza per l'uomo e per la vita. La visita è durata all'incirca un'ora e devo dire che è stata molto riflessiva e toccante.
Uscito dal museo sono tornato indietro su Ulica Lipowa fino ad arrivare nei pressi di un sottopassaggio ferroviario, oltre il quale inizia Ulica Kacik. Arrivato in fondo a quest'ultima dall'altro lato della strada vedevo una piazza, Plac Bohaterow Getta ovvero la Piazza degli Eroi del Ghetto. Si tratta di una grande piazza circondata da edifici antichi e moderni, resa particolare per la presenza di 70 grandi sedie in metallo, realizzate da due architetti di Cracovia, a rappresentare i mobili e gli oggetti che dovettero essere abbandonati sul posto dai deportati.
Questa piazza era il centro del Ghetto, un'area di 600x400 metri realizzata con muri e filo spinato, dove vennero relegati circa 15000 ebrei e che rappresentava nello stesso tempo un punto di raduno e partenza per i campi di sterminio.
Si erano fatte le 18 e il mio stomaco iniziava a brontolare, per cui sono rientrato in ostello e dopo aver fatto una doccia, sono uscito con un gruppo di ragazzi per cenare insieme. Una mia carissima amica mi aveva consigliato di andare al Pod Wawelem, a due passi dal Castello e da via Grodkza.
E' un locale molto turistico con ambienti in stile bavarese, musica, spettacoli folcloristici e prezzi bassissimi, che lo rendono una meta gettonata per tutti i visitatori. Avevo ordinato dei Pierogi, tradizionali ravioloni a mezzaluna ripieni formaggio e patate rosolati al burro, una vera squisitezza. Per continuare, Biala Kielbasa, una salsiccia fatta in casa alla griglia servita con crauti, senape e rafano, e anche qui mi sono leccato i baffi fino alla fine. Non poteva mancare una bella bionda, una Pilsner Urquel, tutto per 24 Zloty, circa 6 €, incredibile. Dopo l'abbondante cena ci siamo spostati nel quartiere ebraico e siamo andati a bere una birra all'Omerta Pub & More, che si trova in Ulica Kupa, una traversa di Ulica Jozefa. Il tema del pub, come dice il nome stesso, è il Padrino, con dipinti, poster, citazioni del film, ad adornare l'entrata e le pareti interne, ed è molto frequentato.
Il giorno dopo sono andato ad Auschwitz con un'amico dell'ostello.
gigantesca testa di uomo in bronzo, si trattava di un monumento che rappresenta 'eros bendato', un dono dell'artista polacco Igor Mitoraj alla città.
Da qui mi avvio al lato opposto della piazza dominata dalla magnifica Bazylicka Mariacka, Basilica di Santa Maria, con due grandi torri, la più alta della quali si spinge fino a 81 metri e che rappresentava la torre di guardia.
Questa basilica venne realizzata nel XIV secolo e riedificata in stile gotico dopo la distruzione da parte dei Tartari; ogni ora, da una finestra, partono degli squilli di tromba che commemorano la morte di un guardiano morto da una freccia nemica proprio mentre suonava l'allarme per avvisare dell'arrivo dei tartari. L'area intorno alla basilica è un ex cimitero dove corpi di centinaia di cracoviani si trovano ancora al di sotto dei ciottoli, al suo interno invece spiccano le splendide vetrate e l'Altare Mariano, il più alto altare gotico d'Europa. La Basilica è aperta tutti i giorni e l'ingresso è libero.
Tra la Basilica e il Palazzo del Tessuto si trova il monumento ad uno dei più grandi poeti romantici polacchi, Adam Mickiewicz, che rappresenta uno dei luoghi preferiti d'incontro tra i cittadini di Cracovia. Ai lati del monumento ci sono quattro statue simboleggianti la Scienza, la Poesia, il Valore e la Patria.
Ad arricchire la scena sono i ristoranti e i bar caffè posti nei palazzi lungo il perimetro della piazza, dove assaggiare qualcosa di tipico o prendere semplicemente un caffè in buona compagnia e godersi quell'atmosfera medievale che non si trova ovunque.
A questo punto proseguo lungo una via a due passi dalla Basilica, Ulica Florianska, che collega piazza del mercato con la medievale Porta Florianska; si tratta di un'altra via rinomata, animata da turisti e contornata da edifici storici, monumenti, negozi, ristoranti e bar. Attraversata l'omonima porta si entra nei Giardini Planty che si estendono ad anello, per circa 4 km, intorno al centro storico, pieni di statue, aiuole, fontane e prati ben tenuti. Un tempo al posto del planty si trovavano le mura dell'antica fortificazione distrutta durante l'occupazione austriaca.
Un po' più avanti ecco il Barbacane, Barbakan Krakowski, un bastione militare semicircolare con fossato e cortile interno, a difesa della Porta Florianska, splendidamente conservato. Questo veniva anche chiamato 'porta della gloria' perché da qui entravano i soldati vincitori con i loro prigionieri da guerra. Il bastione vanta 7 torri in stile gotico e le sue mura sono spesse 3 metri.
Visitato il bastione sono tornato indietro camminando lungo la via dei giardini e passando per ulica Grodzka dove ho approfittato di un piccolo ristorantino take-away che faceva dei noodles buonissimi, stile thai, rientrando infine in ostello.Un po' più avanti ecco il Barbacane, Barbakan Krakowski, un bastione militare semicircolare con fossato e cortile interno, a difesa della Porta Florianska, splendidamente conservato. Questo veniva anche chiamato 'porta della gloria' perché da qui entravano i soldati vincitori con i loro prigionieri da guerra. Il bastione vanta 7 torri in stile gotico e le sue mura sono spesse 3 metri.
Il giorno seguente, dopo aver fatto un'abbondante colazione in ostello, per prima cosa sono andato a visitare il Castello di Wavel, Namek Krolewski na Wavelu, sede della casa reale per secoli e punto di riferimento simbolico per tutta la Polonia.
Questo castello si trova arroccato sulla cima dell'omonimo colle, Wavel, è fortificato tutto intorno e su due lati è protetto dal fiume Wisla. E' facilmente raggiungibile anche dal centro storico attraverso Ulica Grodkza ed è visibile grazie alla sua altezza. Per accedere vi sono due differenti percorsi che lo circondano nel suo perimetro e che conducono allo stesso ingresso.
Qui una volta attraversato il cancello mi trovavo all'interno del grande cortile, dominato da un giardino interno ben curato ai lati del quale si affacciano il Castello e la Cattedrale del Wavel, Katedra Wavelska. L'ingresso al Castello e alla Cattedrale è a pagamento, 18 Zloty, ma essendoci biglietterie affollate e lunghe code l'ideale sarebbe acquistare e prenotare prima della visita.
All'interno del Castello è possibile visitare diverse sale tra cui Sala Senatorska (dei senatori), Sala Poselska e l'Armeria del Castello, dove si può ammirare la Szczerbiec, la Grande Spada dei Re.
La cattedrale venne realizzata quasi tutta in Stile Gotico e al suo interno si trovano diciotto cappelle tra le quali la più importante è la
Cappella di Sigismondo, Kaplica Zygmuntowaska, la cui cupola dal lato esterno è ricoperta da una lamina d'oro, realizzata sotto la guida dell'architetto italiano Bartolomeo Berecci. Connessa alla cattedrale ci sono anche il museo diocesano a Papa Giovanni Paolo II e un percorso che porta alla Campana di Sigismondo, Zygmunt, da dove si può ammirare un bel panorama sottostante.
Infine mentre mi dirigevo verso l'uscita sono stato attratto da un cartello che indicava la direzione per visitare la Caverna del Drago, Smocza Jama.
Acquisto il biglietto per 3 Zloty dalla macchinetta antistante l'ingresso ed entro. C'è da percorrere una scala a chiocciola che porta all'interno di una caverna e sbocca infine sulle rive del fiume Wisla.
Secondo la leggenda questa era la tana di un Drago che terrorizzava gli abitanti divorando ogni cosa ed in seguito il Re Krak, ordinò di uccidere il drago e colui che vi fosse riuscito avrebbe avuto la mano di sua figlia e metà del suo regno; tra i tanti cavalieri solo un giovane sarto riuscì nell'impresa con uno stratagemma ingegnoso.
Uscito dalle mura del castello ho proseguito su Ulica Kanonikza, uno dei più suggestivi angoli di Cracovia, con edifici che risalgono al XIV° e XV° secolo, aventi splendidi cortili e giardini interni, dove vi risiedevano i canonici della città.
Poco dopo sulla sinistra trovo l'Arcidiocesi di Cracovia, retta tra il 1964 e 1978 da Karol Jozef Wojtyla, Papa Giovanni II. Dal lato opposto ecco Plac św Marii Magdaleny, una piccola piazza tra Kanonikza e Grodzka, che prende il nome da una chiesa che fu abbattuta.
Al centro della piazza si trova il monumento a Piotr Skarga di Czeslaw Dzwiga. Di fronte la piazza c'è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Kosciol sw. Apostolow Piotra i Pawli, con un'imponente ed elegante facciata racchiusa da una cancellata dove si trovano statue a grandezza naturale raffigurante i dodici apostoli.
Da qui ho deciso di tornare indietro e andare a visitare un'altro quartiere storico di Cracovia, Kazimierz, noto per essere stato il centro religioso e sociale della Comunità Ebraica della città dal XIV secolo fino alla II° guerra mondiale. In realtà lo è solo la parte orientale mentre quella occidentale è Cristiana.
Il quartiere si trova a sud del centro storico, quindi ho camminato fino alla fine di Ulica Grodkza che successivamente continua nei viali, attraversati dalla linea tranviaria, Ulica Stradomska e dopo ancora Ulica Krakowska. Passeggiando per le stradine interne si avverte lo spirito della cultura ebraica con le sue sinagoghe, le botteghe d'artigianato, le facciate delle case in Ulica Jozefa con le scritte in yiddish e, in alcuni casi, la stella di David. Quest'ultima era la strada principale che collegava la zona cristiana a quella ebraica, ed in fondo ad essa ebraica si trova la Sinagoga Vecchia, Stara Synagoga, l'edificio sacrale ebraico più antico della Polonia, attualmente un museo dedicato alla storia e alla cultura degli ebrei di Cracovia aperto al pubblico.
Di fronte l'ingresso con la scalinata inizia Ulica Szeroka, l'anima del Kazimierz ebraico, che sembra più una piazza che si sviluppa in lunghezza che ad una strada, costeggiata da ristoranti. All'estremità opposta di questa via, dietro la Synagoga Remuh, si trova il Cimitero Ebraico, Cmentzar Remuh, con tantissime lapidi dove riposano molti degli ebrei più in vista di Cracovia. Qui vi vengono in pellegrinaggio ebrei da tutto il mondo per pregare sulla tomba del rabbino Mosses Isserles, detto Remuh. Sulla destra è presente un muro che viene chiamato Muro del Pianto, perché realizzato con resti di lapidi ebraiche in stile rinascimentale, ritrovate durante alcuni scavi archeologici. Particolare la presenza di sassolini sulle lapidi, sono un segno di visita al defunto e la tradizione vuole che vengano posati con la mano sinistra.
Ultimata la visita sono tornato su Ulica Krakowska fino ad attraversare il Ponte Mrszalka Jozefa Pilsudskiego. Raggiunto il lato opposto ho continuato sul lungo fiume, Bulwar Podolski, addentrandomi poi, ad una certa altezza, per Ulica Przemyslowa e Ulica Lipowa, dove al civico n°4 si trova un comunissimo edificio amministrativo che corrisponde in realtà alla vecchia Fabbrica di Schindler, Fabryka Emalia Oscara Schindlera.
Questa fabbrica è famosa in quanto il suo imprenditore, Oskar Schindler, aveva salvato circa 1200 ebrei dallo sterminio durante la seconda guerra mondiale, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la fabbrica stessa, dove venivano realizzate pentole. C'è chi lo giudica come un eroe, chi invece come un furbone, che approfittò dei costi inferiori della manodopera ebrea per mandare avanti la sua attività.
Nel 2010 venne istituito il Museo che viene definita la 'Fabbrica della Memoria' dove è possibile ripercorrere la vita a Cracovia ed in Polonia durante l'occupazione Nazista. L'ingresso è gratuito al lunedì ed a pagamento gli altri giorni, al costo di 15 Zloty.
Una volta acquistato il biglietto sono entrato ed ho iniziato a seguire il percorso previsto, passando tra diverse sale ognuna delle quali ha una propria scenografia, con ritratti di persone spensierate ancora all'oscuro di quello che sarebbe accaduto, fotografie della propaganda nazista, brevi documentari in bianco e nero, diapositive e foto sbiadite che ci raccontano del disprezzo e dell'atrocità compiute dall'esercito Nazista. Tra queste sale vi è anche l'ufficio di Schindler, con la sua scrivania in grande evidenza; nella stanza adiacente all'interno di un cubo in vetro ci sono migliaia di pentole e tegami, mentre su una parete sono esposti i nomi degli ebrei presenti sulla lista di Schindler.
Dopo si passa da dalla riproduzione di un appartamento ebraico fino a quella di un campo di lavori forzati, giungendo alla fine del percorso. Tutto è reso più reale dai suoni in sottofondo dei passi, delle esplosioni, delle armi da fuoco, degli ordini imperiosi, delle urla, che rendono tangibile l'angoscia, la paura e l'orrore provati dai cittadini ebrei e polacchi . Infine due schermi mostrano il libro dei buoni, quelli che si sono battuti per la giustizia, e quello dei cattivi, con il numero dei nomi dei buoni superiore a quello dei cattivi, messaggio che viene mandato al visitatore, ovvero speranza per l'uomo e per la vita. La visita è durata all'incirca un'ora e devo dire che è stata molto riflessiva e toccante.
Uscito dal museo sono tornato indietro su Ulica Lipowa fino ad arrivare nei pressi di un sottopassaggio ferroviario, oltre il quale inizia Ulica Kacik. Arrivato in fondo a quest'ultima dall'altro lato della strada vedevo una piazza, Plac Bohaterow Getta ovvero la Piazza degli Eroi del Ghetto. Si tratta di una grande piazza circondata da edifici antichi e moderni, resa particolare per la presenza di 70 grandi sedie in metallo, realizzate da due architetti di Cracovia, a rappresentare i mobili e gli oggetti che dovettero essere abbandonati sul posto dai deportati.
Questa piazza era il centro del Ghetto, un'area di 600x400 metri realizzata con muri e filo spinato, dove vennero relegati circa 15000 ebrei e che rappresentava nello stesso tempo un punto di raduno e partenza per i campi di sterminio.
Si erano fatte le 18 e il mio stomaco iniziava a brontolare, per cui sono rientrato in ostello e dopo aver fatto una doccia, sono uscito con un gruppo di ragazzi per cenare insieme. Una mia carissima amica mi aveva consigliato di andare al Pod Wawelem, a due passi dal Castello e da via Grodkza.
E' un locale molto turistico con ambienti in stile bavarese, musica, spettacoli folcloristici e prezzi bassissimi, che lo rendono una meta gettonata per tutti i visitatori. Avevo ordinato dei Pierogi, tradizionali ravioloni a mezzaluna ripieni formaggio e patate rosolati al burro, una vera squisitezza. Per continuare, Biala Kielbasa, una salsiccia fatta in casa alla griglia servita con crauti, senape e rafano, e anche qui mi sono leccato i baffi fino alla fine. Non poteva mancare una bella bionda, una Pilsner Urquel, tutto per 24 Zloty, circa 6 €, incredibile. Dopo l'abbondante cena ci siamo spostati nel quartiere ebraico e siamo andati a bere una birra all'Omerta Pub & More, che si trova in Ulica Kupa, una traversa di Ulica Jozefa. Il tema del pub, come dice il nome stesso, è il Padrino, con dipinti, poster, citazioni del film, ad adornare l'entrata e le pareti interne, ed è molto frequentato.
Il giorno dopo sono andato ad Auschwitz con un'amico dell'ostello.
Se Varsavia è la capitale politica del paese, Cracovia, che è pure stata capitale della Polonia, ne rimane sicuramente il centro culturale. E' una vivace città studentesca che richiama numerosi turisti da tutto il mondo, il centro storico è ricco di attrazioni con un'impressionante numero di monumenti, chiese e monasteri, la città è a portata di mano ed è facilmente visitabile passeggiando tranquillamente, non è caotica ed è molto economica. Da visitare assolutissimamente la Fabbrica di Shindler, il quartiere ebraico, la Miniera di Sale (che ahimè ho saltato), Il Castello di Wavel, il Centro Storico e sicuramente Auschwitz. Due-tre giorni sono più che sufficienti per visitarla interamente.
Ottimo anche la cucina tipica, vi consiglio di fare un salto ai locali citati precedentemente.
Per raggiungerla dall'aeroporto ci sono delle navette che per 7 € vi lasciano alla Stazione dei Treni.
Auschwitz >
Ottimo anche la cucina tipica, vi consiglio di fare un salto ai locali citati precedentemente.
Per raggiungerla dall'aeroporto ci sono delle navette che per 7 € vi lasciano alla Stazione dei Treni.
Auschwitz >
Nessun commento:
Posta un commento