Alle 17 partivo dall'Otogar (stazione bus) di Denizli con un autobus della compagnia Pamukkale, che mi avrebbe portato a Selcuk. Come già detto avevo acquistato il biglietto una settimana prima a Istanbul, presso gli uffici della compagnia stessa nei pressi di piazza Taksim, al costo di 20 TL.
Intorno alle 20 arriviamo all'Otogar di Selcuk, che si trova in pieno centro e di conseguenza mi è venuto molto semplice raggiungere l'alloggio dove avrei dormito quella notte, a soli 500 m. Prima però mi sono informato bene sugli orari di partenza degli autobus per l'aeroporto di Izmir in quanto il giorno successivo avrei preso un volo aereo proprio da li.
Intorno alle 20 arriviamo all'Otogar di Selcuk, che si trova in pieno centro e di conseguenza mi è venuto molto semplice raggiungere l'alloggio dove avrei dormito quella notte, a soli 500 m. Prima però mi sono informato bene sugli orari di partenza degli autobus per l'aeroporto di Izmir in quanto il giorno successivo avrei preso un volo aereo proprio da li.
Presa nota con una foto mi reco all'Efes Antik Hotel, dove avevo prenotato una camera matrimoniale con bagno privato e colazione inclusa, per un totale di 47 TL (15 €).
Dopo aver sbrigato le pratiche in reception, aver posato gli zaini e fatto una doccia calda, esco per le vie di Selcuk in cerca di un posto dove cenare. E' un paesino a portata d'uomo, molto carino ed è piacevole passeggiare, in lontananza s'intravede illuminata la Fortezza Ottomana di Selcuk.
Unica nota negativa in quel periodo faceva abbastanza freddo. Ci sono veramente tanti ristoranti e bar, alcuni già avevano chiuso, erano le le 9:30, ma alla fine ne trovo uno che sembrava accogliente, Artemis Koftecisi, sulla strada 1006 sk 2-4.
Avendo mangiato solo una zuppa a pranzo, il mio stomaco iniziava a brontolare, quindi ordino una birra Efes, per non cambiare, un piccolo antipasto a base di Cacik (simile allo Tzatziki greco) e Acili Ezme (un purè piccante di pomodoro, cipolle ed erbe varie), a seguire una cotoletta di pollo, insalata e infine a chiudere un dolce tipico turco, Baklava al pistacchio.
Tutto molto buono e, anche qui, personale simpatico e alla mano, stavo veramente iniziando ad avere un'ottima considerazione dei Turchi, rispetto a quello che pensavo, veramente disponibili, cordiali e gentili in tutto.
Finito di cenare rientro in hotel e punto la sveglia alle 8 in modo tale da fare colazione con calma e visitare il Sito Archeologico dell'Efeso non troppo tardi.
Il giorno dopo la colazione mi viene servita direttamente in cucina dal titolare dell'hotel, molto semplice, olive, uovo sodo, pomodorini, cetrioli, frutta, pane, burro e marmellata, e per bere Cay a volontà.Tutto molto buono e, anche qui, personale simpatico e alla mano, stavo veramente iniziando ad avere un'ottima considerazione dei Turchi, rispetto a quello che pensavo, veramente disponibili, cordiali e gentili in tutto.
Finito di cenare rientro in hotel e punto la sveglia alle 8 in modo tale da fare colazione con calma e visitare il Sito Archeologico dell'Efeso non troppo tardi.
Anche lui ha viaggiato tanto da giovane, quindi ci siamo persi un po' in chiacchiere tra un'esperienza e l'altra, molto simpatico comunque.
Prima di uscire gli chiedo qualche informazione su come raggiungere l'Efeso e mi dice che dista solo 4 km, quindi avrei potuto farla tranquillamente a piedi o con qualche autobus locale. Decido di farla a piedi, ho sempre preferito fare cosi, perlomeno posso avere un contato diretto con l'ambiente che mi circonda e poi camminare fa sempre bene.
Proseguo sull'Atatrurk Caddesi e subito trovo le indicazioni, al primo grosso incrocio giro a destra sulla D515. Si tratta di uno stradone lunghissimo, alberato sul lato destro, circondato da campagne e addirittura un cimitero in terra.
Continuo a camminare fino a quando un ragazzo in moto mi chiede se voglio un passaggio, non ci penso due volte, salgo su ed in 5 minuti raggiungiamo il Sito. Acquisto il biglietto per l'ingresso, 25 TL, e mi avvio, ci sono abbastanza turisti e penso che sono comunque fortunato, in quanto sicuramente più tardi e nei periodi di alta stagione ce ne saranno molti di più.
Ci sono due ingressi, uno superiore e uno inferiore, i gruppi turistici in genere arrivano da quello superiore intorno alle 9-10 del mattino, quindi se volete gustarvi il sito in parziale tranquillità fate come me entrando dall'ingresso inferiore.
Eccomi qua, all'interno di una delle più grandi città ioniche in Anatolia, ricco centro commerciale, dal 129 a.C. capitale dell'Asia minore e terza città più potente del mondo antico dopo Roma e Alessandria d'Egitto.
La ricchezza di Efeso era in parte dovuta al suo sbocco sul mare, ma il progressivo insabbiamento della costa portò ad un lento declino della città, ora infatti dista parecchi km.
Conservata in modo stupefacente riassume tutte le caratteristiche della città romana, del loro modo di vivere.
Tra le sue rovine, che ne fanno uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo, sono degne di nota quelle della Via Sacra, del Grande Teatro, del piccolo Tempio di Adriano, della Biblioteca di Celso, della Via dei Cureti e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Oltre ad essere un sito archeologico molto speciale è anche una meta di pellegrinaggio per i cristiani.
Subito dopo essere entrato sulla sinistra ecco il Grande Teatro, che poteva contenere fino a 25000 spettatori, uno dei più grandi del mondo antico. L'aspetto più interessante di questo teatro è rappresentata dalle file, inclinate in modo tale da ottenere una visuale completa ed un'acustica perfetta.
Subito dopo essere entrato sulla sinistra ecco il Grande Teatro, che poteva contenere fino a 25000 spettatori, uno dei più grandi del mondo antico. L'aspetto più interessante di questo teatro è rappresentata dalle file, inclinate in modo tale da ottenere una visuale completa ed un'acustica perfetta.
Subito dopo s'incrociano la Via del Porto e la Via Sacra. A metà altezza di questa via si trova la Piazza di Verulano ed in fondo le Terme e la Ginnasio del Porto.
Questa antica biblioteca custodiva 12000 rotoli che erano collocati nelle numerose nicchie nelle pareti.
Di fronte alla biblioteca inizia la Via Dei Cureti, che collega la Porta di Adriano con la Porta di Ercole, lungo la quale si trovano il Tempio di Adriano costruito in stile corinzio, la Fontana di Traiano e i Gabinetti pubblici. A metà altezza la vista sulla biblioteca di Celso è spettacolare.
Dopo aver fatto ancora qualche altra foto in quest'ultima parte mi dirigo verso l'uscita superiore e m'incammino lungo la strada. Nelle vicinanze di Efeso si trova una piccola cappella costruita su un piccolo monte dove la tradizione vuole fosse l'ultima dimora di Maria, madre di Gesù e oggi luogo di pellegrinaggio.
Volevo arrivare lì ma essendo tutta in salita e distante circa 6 km mi sono spinto solamente fino alla più vicina Statua della Vergine Maria.
A questo punto torno indietro e lungo la strada si apre un piccolo mercatino ambo lati dove giro un po' e acquisto qualche souvenir del posto.
Proseguo e invece di andare direttamente sulla strada principale D515, seguo una stradina secondaria che passa tra le campagne andando alla ricerca della Grotta dei Sette Dormienti.
Secondo la leggenda vi furono murati sette giovani cristiani che si rifiutarono di fare sacrifici al tempio dedicato all'imperatore e fuggirono dalla città rifugiandosi in una grotta dove si addormentarono e quando si svegliarono si accorsero di aver dormito per ben 209 anni. L'imperatore Teodosio lo accettò come prova della resurrezione della carne. Alla loro morte i giovani vennero poi sepolti in questa grotta.
La grotta si trova in cattive condizioni e non ci si può entrare a causa di pericolo di crollo, ma la si può vedere comunque dall'enorme cancellata che ne chiude l'ingresso. Niente di speciale ma ho fatto una bella passeggiata in mezzo alla natura, tra le colture di mandarini e arance che mi hanno rimandato indietro nel tempo, quando da piccolino in inverno giravo tra le terre vicine casa mia in Calabria a raccoglierne e mangiarne a volontà.
Rientro a Selcuk e passo dall'Hotel a ritirare il mio Zaino e mi dirigo all'Otogar, dove alle 14:40 partiva il Dolmus per l'aeroporto di Izmir. Li avrei preso un volo interno Pegasus che mi avrebbe portato a Kayseri, vicino Goreme.
In circa 3 ore ho visitato l'intero sito, agevolato anche dal fatto che ci fossero pochi turisti e che non ero accompagnato da nessuna guida, quindi se avete in mente di visitarlo da soli con calma prendete in considerazione mezza giornata.
Il sito è di una straordinaria bellezza, ricco di monumenti e affreschi ben conservati, le foto ne rendono l'idea, ma viverlo in prima persona è un'esperienza unica, una bellissima atmosfera, un tuffo nel passato nella cultura greco-romana, assolutissimamente da visitare. Da novembre a marzo il sito è aperto dalle 8:30 alle 17, da aprile ad ottobre dalle 8:30 alle 19.
Il sito è di una straordinaria bellezza, ricco di monumenti e affreschi ben conservati, le foto ne rendono l'idea, ma viverlo in prima persona è un'esperienza unica, una bellissima atmosfera, un tuffo nel passato nella cultura greco-romana, assolutissimamente da visitare. Da novembre a marzo il sito è aperto dalle 8:30 alle 17, da aprile ad ottobre dalle 8:30 alle 19.
Alloggiare a Selcuk è la soluzione migliore, una cittadina accogliente e carina. Volendo se riuscite a visitare il sito al mattino presto e prendere un'autobus per Denizli, potrete anche visitare Pamukkale nell'arco della stessa giornata, e dormire li ovviamente.
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