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giovedì 26 novembre 2015

Sofia, una bellissima Capitale


VIAGGIO BUCAREST-SOFIA
Ero da poco rientrato a Bucarest dopo il tour in Transilvania, e dovevo trovare una sistemazione per quella notte. Inizialmente mi sono recato presso l'Antique Hostel, dove avevo alloggiato la settimana precedente, ma purtroppo non c'era posto. Quindi ho cercato su booking e ho trovato una sistemazione economica al The Map Hostel, a soli 6 € vicino Piata Uniri. 
Una volta arrivato e fatto il check-in, ho fatto subito una doccia e mi sono messo a letto. Il mattino dopo alle 4 avevo appuntamento in Piata Uniri, con un Blablacar Ucraino che mi avrebbe portato a Sofia, per soli 10 €.
Alle 5:30, ero sul luogo dell'appuntamento, ma non c'era nessuno. Passata un'abbondante mezz'ora, insieme a qualche barbone che andava avanti e indietro, si parcheggiava davanti a me un furgoncino bianco, un po' trasandato. Da questo sono scesi 5 ragazzi, alcuni con spalle enormi e alti. Speravo non fosse lui, ma la targa ucraina non lasciava dubbi. Iniziavo a domandarmi perché.
Fatte le presentazioni del caso, metto lo zaino nel bagagliaio e mi siedo dietro. Eravamo in 8, ed in pratica si trattava di un gruppo di Ucraini che andavano in Bulgaria per lavoro. 
Era la prima volta che prendevo un Blablacar all'estero, e speravo fosse diverso. Odore di benzina, specchietto laterale rotto, finestrino posteriore lesionato, non potevo chiedere di più. I ragazzi parlavano poco inglese, ma mi sono fatto capire, soprattutto quando parlavamo di calcio e di Shevchenko, stella del calcio ucraino.
Con il tempo il viaggio diventava piacevole, anche perché loro giocavano a carte, su di un bidone messo testa in giù, e di tanto in tanto cantavano qualche canzone. 

Arrivati alla dogana Romania-Bulgaria, c'era una lunga coda, e dopo aver lasciato i passaporti alla Polizia, sono andato in bagno. Lì mille pensieri mi giravano per la testa : "e se vanno via?"
Uscito dalla toilette, li vedevo ancora lì in attesa di ricevere i documenti, non avevo nulla di che preoccuparmi. Tutto filava liscio, ma un centinaio di km dopo la dogana, Dacio, il conduttore del furgoncino, mi passava il suo cellulare, dicendomi di rispondere. Era la figlia, l'unica che sapeva parlare inglese, la quale mi informava che il padre aveva avuto un cambio di programma e non sarebbe andato più a Sofia, al ché mi sono un po' irritato. Però garantiva che mi avrebbero portato in un'altra città da dove avrei potuto prendere un'autobus per Sofia. 
Iniziavo ad essere perplesso, e i ragazzi capivano chiaramente il mio malumore, i loro gesti erano univoci. Fortunatamente la tregua è terminata subito, infatti Dacio mi ha portato sino alla stazione degli autobus di Veliko Tarnovo. 
Arrivati in stazione alle 12, siamo andati subito agli sportelli per verificare se ci fossero veramente degli autobus per Sofia, e la risposta era stata affermativa. Ho quindi acquistato il biglietto per il primo autobus, della compagnia bulgara Etap, che sarebbe partito alle 12:30, pagandolo 20 Lev (10 €).

Alla fine Dacio, riconoscendo il disagio creatomi, non ha voluto i 10 €, e prima di salutarci ho fatto una bella foto di gruppo con i ragazzi, veramente simpatici.
Avrei voluto fare una visita rapida alla città, ma avevo veramente poco tempo a disposizione, per cui sono rimasto li.
Partiti alle 12:30, come da tabella di marcia, dopo circa 3 ore eravamo alla Stazione Centrale di Sofia. Il viaggio è stato piacevole, ho potuto osservare l'entroterra bulgaro a 360 °. Mi piace sempre cercare di individuare le differenze tra i diversi paesi, dal punto di vista agricolo e anche architettonico, e devo dire che la Bulgaria non è per nulla differente dalla Romania.

Siccome avevo in programma di andare ad Istanbul, due giorni dopo, la prima cosa che ho fatto non appena ho messo piede in stazione, è stata quella di cercare le compagnie che facessero quella tratta e confrontare orari e prezzi. Ne ho trovate diverse, ma quella più economica e con l'orario che facevo al mio caso (notturno), era la compagnia turca Metro Turizm.
Il biglietto è costato 50 Lev (25 €).

SOFIA
Sbrigata anche questa pratica, potevo finalmente andare in giro per la città. Quindi sono subito andato in ostello per liberarmi del peso dello zaino. Per raggiungere l'ostello e il cuore della città dalla stazione, si passa dalla piazza Lion's Bridge, che prende dall'omonimo ponte che la attraversa.
E' una delle principale attrazioni della città, realizzato nel 1889.  Il suo nome  deriva dalle quattro sculture in bronzo di leoni, che rappresentano la sua caratteristica più riconoscibile. Si trova sul fiume Vladayska, all'intersezione di Maria Louisa Bulevard e Slivnitza Bulevard, e collega le stazioni centrali di treni e autobus al centro città. Sotto il ponte si trova, a sua volta, l'omonima fermata della metropolitana.
Per quella notte il mio alloggio era l'Elegance Hostel and Guesthouse, ad 1,5 km dalla Stazione e vicino al centro. Per un posto letto in dormitorio ho speso 8€.
Completato check-in e lasciato lo zaino nell'armadietto, sono subito uscito, fuori era già buio. Per prima cosa ho cercato un punto Exchange dove cambiare gli euro, trovando quello che adottava il miglior tasso di cambio in circolazione (1€ = 1,954 Lev) a pochi passi dall'ostello, esattamente in Bulevard Hristo Botev 104.
Quindi in pochi minuti ho raggiunto il centro nevralgico della città, seguendo la Bulevard Maria Louisa. Lungo questa si trovano due importanti edifici, posti l'uno di fronte all'altro, la Banya Bashi Mosque e il Tsentralni Sofiyski Hali, (Mercato Centrale di Sofia), risalente al 1911 e oggi divenuto centro commerciale.
La Moschea, completata nel 1576, deriva il suo nome dalla frase "Banya Bashi", che significa molti bagni. Famosa per la sua grande cupola e il minareto, si contraddistingue per una particolarità rilevante, infatti essendo stata costruita sopra delle terme naturali, si può notare del vapore che sale dalle bocchette nel terreno circostante. Ad oggi è l'unica moschea funzionante a Sofia.
Più avanti si apre un'enorme piazza, Plashtod Nezavisimost, il cuore di Sofia, dominata dall'Edificio dell'Ex Partito Comunista Bulgaro, oggi utilizzato principalmente come uffici governativi. Questo edificio venne completato nel 1955 con lo scopo di rappresentare la grandezza del partito Comunista in Bulgaria, avente sopra la guglia, sino alla caduta del regime, una preziosissima stella rossa in rubini. Nel '90, alla caduta del partito comunista, la stella rossa venne rimossa e sostituita dalla bandiera bulgara.
Un centinaio di metri dopo, la Bulevard Maria Louisa si immette nella piazza Sveta Nedelya, dove mia attenzione è stata catturata da un ristorante strapieno di gente. Data un'occhiata al menù, sono entrato e ho preso posto.Mi trovavo all' Happy Bar Grill, veramente un bel locale, con tante sale (per fumatori e non) e personale all'altezza. Speravo solo che il cibo fosse altrettanto buono.
Per iniziare ho preso una Crema di Patate con crostini e pancetta croccante 3,99 Lev (2 €), a seguire una bistecca di Pollo, con patate, salsa pomodoro e peperone, e un'insalata, 8,99 Lev (4,60 €). Da bere una bionda locale da 1/2 litro, 5,98 Lev (3,10 €). Certamente non è un ristorante stellato, ma ho mangiato molto bene e per soli 9,70 €.

Finito di cenare, sono arrivato in fondo alla piazza, dove inizia Bulevard Vitosha. Si tratta della principale via dello shopping di Sofia, una zona semi-pedonale, con tanti negozi di marchi prestigiosi, ristoranti e bar. Una passeggiata lungo questa via è d'obbligo.
All'inizio di questa, si trova uno degli edifici più eclettici di Sofia, che unisce temi classici con decorazioni romane e bizantine, il Palazzo della Giustizia. Con una struttura alquanto monumentale, è stato realizzato al fine di ospitare tutte le diverse corti di Sofia. Bellissima la facciata, con 5 grandi porte e 12 colonne in pietra calcarea, con ai lati due statue di leoni.
Giunto in fondo alla via pedonale, si trova un'enorme parco, il Parco Nazionale della Cultura, illuminato dallo 'spaziale' Palazzo Nazionale della Cultura. Si tratta di un centro multiculturale, realizzato nel 1981, che ospita esposizioni d'arte, festival cinematografici e concerti.
E' uno dei monumenti simbolo di Sofia e anche una delle principali attrazioni. Molto particolare la sua forma ottagonale, per cui potrebbe essere scambiato per un castello o addirittura una nave spaziale. L'ingresso al suo interno è libero.
Si era fatta quasi mezzanotte e a quel punto ho deciso di rientrare in ostello, faceva un freddo allucinante, c'erano 2 ° C e un vento tagliente che non riuscivo a sopportare.

Il mattino seguente mi sono alzato con calma e, solo dopo mezzogiorno, sono uscito in compagnia di un ragazzo australiano conosciuto in ostello che, nonostante i 2° C, usciva tranquillamente con cappotto ed un paio di pantaloncini. Come faceva io non capivo, e penso che se lo saranno chiesti anche tutte le persone che ci guardavano increduli.
Dall'ostello siamo andati verso piazza Nezavisimost raggiungendo l'ex edificio del Partito Comunista. Di fronte quest'ultimo si trovano il Palazzo del Presidente della Repubblica, dove è possibile vedere il cambio di guardia e, al lato opposto, il Museo Archeologico Nazionale.
Proseguendo lungo il grande vialone Knyaz Alexander I, troviamo subito, sulla sinistra, un'edificio dell'ex Palazzo Reale, che ospita al suo interno la National Art Gallery e il Museo Etnografico.
La National Art Gallery è il museo più grande e rappresentativo delle belle arti bulgare nel paese, basti pensare che contiene oltre 50000 pezzi d'arte.  Nel Museo Etnografico sono esposti oggetti che ripercorrono l'artigianato bulgaro, tra elementi della vita quotidiana, vestiti, strumenti musicali, gioielli, sculture in ferro battuto, utensili da cucina, da camera ecc.
Oltrepassato quest'ultimo, il viale Knyaz Alexander s'immette nell'elegante Bulevard Tsar Osvoboditel, viale dedicato alla memoria di Alessandro II di Russia che operò un ruolo cruciale nella liberazione della Bulgaria dal dominio Ottomano. Lungo questo  si trovano altrettanti punti di interesse.

Venti metri dopo, infatti, eccoci davanti il Museo Nazionale di Storia (uno dei musei più importanti d'Europa) grande attrazione per studiosi ma anche turisti, raccoglie numerosissimi reperti che testimoniano la storia bulgara dalla preistoria fino alla seconda guerra mondiale. Il Museo contiene sale con elementi tradizionali, artefatti medioevali, icone della chiesa ortodossa, monete ed oggetti in oro, come il famoso Oro dei Traci ed il Tesoro di Rogozen, davvero sorprendenti.
A seguire la bella Chiesa Ortodossa russa di San Nikolas. con la parte esterna ricca di colori brillanti che vanno in contrasto con gli interni scuri, in un'atmosfera carica di suggestione.
Continuando sul viale si arriva nella grande piazza Narodno Sabranie che prende il nome dall'edificio neoclassico dell'Assemblea Nazionale. Questo è fronteggiato dalla statua equestre Pametnik na Tsar Osvoboditelite, dedicata allo Zar Russo. Il monumento è datato 1903 ed è opera di uno scultore italiano, Arnoldo Zocchi.
Salendo per la via che costeggia il palazzo dell'Assemblea Nazionale, siamo giunti in una piazza dove nel mezzo si erge, in maniera incontrastante e imponente, la meravigliosa Cattedrale Aleksandar Nevski.
Realizzata in stile neo-bizantino tra il 1904 e il 1912, è divenuta icona della città nonché una delle principali attrazioni turistiche. E' il tempio ortodosso più grande della penisola balcanica, lunga 76 e larga 53 metri, che estendendosi su una superficie di 3200 metri quadri riesce a contenere al suo interno oltre 5000 persone.
Si rimane abbagliati da quel splendore e da quella immensità, con le sue cupole dorate che rendono spettacolare il contrasto con il cielo e gli atri colori.
Altrettanto notevole il suo interno con 5 navate e 3 altari, decorato con alcuni dei più pregiati marmi italiani in vario colore, dall'onice brasiliano all'alabastro. Bellissima la cupola centrale, attorno alla quale è scritta una preghiera rivolta al signore, tutte in piccole lettere sottili d'oro.
Oggi parte della cattedrale è stata riservata ad un museo di icone provenienti da tutta la Bulgaria (biglietto d'ingresso 6 lev = 3 €), e questa sezione fa parte della galleria Nazionale.
Usciti dalla cattedrale abbiamo fatto un giro ad un mercatino delle pulci che vendeva alcune icone fatte a mano, ma anche altri oggetti di antiquariato, trovando qualche souvenir interessante per la mia collezione.
Quindi siamo tornati sul viale principale arrivando fino in fondo, dove sulla destra si trova il Knyazheska Garden. E' un semplice parco, piccolo, con diverse panchine, un'area frequentata da ragazzi che fanno skateboard, ed in mezzo un'enorme monumento all'esercito Sovietico.
Iniziava a fare sempre più freddo, e nonostante fossi abbastanza imbottito, non ce la facevo più, ma la vera sorpresa era che il mio amico Zac, in pantaloncini, diceva di iniziare a sentir freddo anche lui.
In quelle circostanze abbiamo deciso di rientrare in ostello, passando per piazza Sveta Nedelya, dove sono riuscito a scattare una foto alla cattedrale Sveta Nedelya Ortodox Church, una chiesa medievale in precedenza conosciuta come Holly King (Sveti Kral), come i resti del Re Serbo Stefano Urosh II che sono stati conservati al suo interno.
Nel 1925 un'attentato la distrusse, provocando oltre 200 vittime. L'attuale architettura e il design risalgono al 1950, quando il partito comunista ha deciso di restaurarla rinominandola Sveta Nedelya.
Rientrati in ostello sono andato in cucina ed ho preparato subito un tè caldo, ero veramente gelato. Qualche ora dopo sono uscito salutando tutti. Dopo aver fatto una visita alla bellissima fermata della metro Lavov  Most, in prossimità del Lions Bridge, sono andato dritto in stazione.
Qui alle 23 ho preso l'autobus della Metro Tourizm che mi avrebbe portato ad Istanbul, esattamente all'Otogar Istasyonu.


Sofia è una città affascinante, bella e suggestiva, ricca di storia (è la terza città più antica del continente dopo Atene e Roma) e di cultura, nella quale spicca con forza il contrasto tra il carattere ancora ben presente dell'Europa dell'Est, che si manifesta soprattutto nei suoi imponenti edifici grigi sovietici, e l'inevitabile tendenza alla globalizzazione che si esprime nelle architetture dei nuovi palazzi e nei lussuosi centri commerciali e negozi di franchising.
Le numerose chiese, le vie pittoresche, i musei e l'architettura, la rendono un'attrattiva turistica con un fermento che si allinea a quello delle altri capitali dell'Est Europa.
La vita notturna è senza dubbio vivace, con diversi locali, discoteche e ristoranti a prezzi molto convenienti e, forse, non ancora per molto.
Da non perdere assolutamente la Cattedrale Alexandar Nevsky ed il Palazzo Nazionale della Cultura.

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mercoledì 25 novembre 2015

Brasov e i Castelli di Bran e Peles

Alle 9:30 partivo dalla Stazione di Cluj-Napoca, con un treno regionale diretto a Brasov.  L'orario di arrivo era previsto per le 16:25, quindi mi aspettava un viaggio abbastanza lungo.
Fortunatamente ero in buona compagnia, con dei ragazzi giovani e anche simpatici, e di conseguenza il viaggio, grazie anche al bel panorama della Transilvania rurale che si intravedeva dal finestrino,  era stato 'scorrevole' e anche piacevole.

Alle 16:55, con solo mezz'ora di ritardo, siamo arrivati alla stazione di Brasov, e una volta uscito fuori ho trovato la città completamente imbiancata.
Inizialmente mi ero prefissato di viaggiare durante la notte e arrivare a Brasov al mattino, in modo tale da avere un'intera giornata a disposizione per visitare la città e poi ripartire il giorno seguente per Bucarest. Ma visto e considerato che alla fine sono arrivato nel tardo pomeriggio, avrei dovuto ottimizzare il tempo a disposizione per visitarla. Non avevo neanche una una prenotazione per quella notte, per cui sono subito andato a cercare disponibilità in qualche ostello di cui avevo preso nota nei miei appunti di viaggio. 
Quindi orientandomi con google maps, mi sono diretto verso il centro, passando per Strada 13 Decembrie, Strada Iuliu Maniu ed infine Strada Nicolae Lorga. Lungo questa la mia attenzione è stata catturata da una castello illuminato su di una collina, e guardando la mappa avevo realizzato che si trattava della Cittadella di Brasov, Cetatuja de pe Straja. Non ci ho pensato due volte e subito ho cercato una via per raggiungerla. 
Alla congiunzione di queste ultime due vi si trova una scalinata, che porta in Strada Mihai Eminescu. Quindi ho proseguito a sinistra e dopo una ventina di metri, ho trovato, sulla mia destra, l'ingresso per un'altra scalinata, molto più ripida, che conduceva a Strada Cetatuia.
Proseguendo lungo questa sono arrivato alla Cittadella. E' stata una salita molto impegnativa in quanto il fondo era molto scivoloso per la neve ghiacciata, ed in più il peso dello zaino e la pendenza, l'hanno resa più difficoltosa, con rischio di scivoloni ripetuti da un momento all'altro, soprattutto nell'ultima scalinata.
Arrivato in cima lo spettacolo che la fortificazione mi offriva era unico, grazie anche alle luci che riflettevano sul fitto manto nevoso. Questa fortificazione venne realizzata nel XV secolo come Torre di Guardia, con un bastione di legno e quattro Torri. Nel corso dei secoli ha subito diverse ristrutturazioni con muri in pietra e trincee, per resistere agli attacchi dei cannoni. Oggi ospita al suo interno un ristorante molto speciale. Purtroppo quel giorno era chiuso e di conseguenza non sono potuto entrare. Ho fatto quindi un giro intorno da dove si ha una splendida vista panoramica sul lato occidentale della città.
Scattate un po' di foto sono tornato indietro, andando veramente adagio per evitare di scivolare. Una volta rientrato su Strada Nicolae Larga, sono andato verso il primo ostello che si trovava all'angolo con Strada Lunga, il Promenade Hostel. Con un colpo di fortuna, al primo tentativo sono riuscito a trovare un posto per dormire, in dormitorio con 8 persone, bagno in comune, per un totale di 31 Lei (6,85€). Dopo aver completato il check-in e sistemato lo zaino, ho fatto una doccia caldissima e lunghissima, dopodiché ho pianificato la serata.
Dall'ostello ho raggiunto in pochi minuti Strada Dupa Ziduri ( via dietro le muri), lungo la quale si sviluppa parte dell'antica cinta muraria che difendeva la città. La stradina costeggia un piccolo ruscello e lascia posto ad una piacevole passeggiata. Qui troviamo anche due importanti torri, costruiti fuori dalla cinta, la Torre Bianca (Turnul Alb) e la Torre Nera (Turnul Negru).
Entrambe sono visitabili da vicino, ma salire sulla Torre Bianca è molto più complicato che salire sulla Torre Nera, in quanto ci sono una serie di gradini ripidissimi da affrontare e ci si dovrebbe almeno sentire un po' agili è in forma per farlo. Prima di salire sulla Torre Bianca si passa sotto un Bastione, il Bastionul Graft, una splendida reliquia del 15 ° secolo, ben conservato e ora facente parte del Museo Storico di Brasov.
Salire su quella gradinata ghiacciata è stata un'altra avventura, uno sport estremo, il ghiaccio però non ha prevalso e non sono caduto, e alla fine quando si arriva su ci si rende conto che ne è valsa la pena. Entrambi le viste dall'alto sono fantastiche, con una visuale panoramica sul centro storico, l'enorme Cattedrale e la montagna alle sue spalle.
La città  interamente coperta di neve, il riflesso delle luci, un cielo con delle sfumature particolari, avevano reso quel momento unico e spettacolare, e devo dir la verità mi sentivo molto fortunato. Uno dei miei tanti sogni è quello di poter vedere un'aurora boreale un giorno, e diciamo che quell'atmosfera mi faceva già sognare.
A pochi passi delle fine si Strada Ziduri, si trova una rotonda, ed ho proseguito su Strada Sir Ludwig Van Beethoven, dove lungo la sua sinistra si trovano due importanti Porte Antiche di Accesso alla città, Porta Ecaterina e qualche decina di metri dopo Porta Schei.
La prima venne realizzata, in stile gotico, nel 1526, e rappresentava l'unico accesso per i romeni al quartiere Schei. La torre esterna è l'unico elemento rimanente della fortificazione, con un tetto circondato da 4 torrette circolari a simboleggiare l'autorità della città, identificata nello stemma scolpito sulla facciata principale.
Porta Schei venne realizzata in seguito, nel 1827-1828, per soddisfare l'esigenze del traffico in continua crescita per l'accesso al quartiere Schei.

Costruita in pietra e in mattoni in stile classico, ha forma di un'arco trionfale con tre ingressi, quello principale al centro, di grandi dimensioni, e due più piccoli, in basso a sinistra e destra,  per i pedoni. La sua realizzazione provocò nel tempo il mancato utilizzo di Porta Ecaterina che fini per ricoprire un ruolo secondario.Da qui ho percorso tutta Strada Prundului arrivando a Piata Uniri. In questa piazza si trova un'importante monumento agli eroi della prima guerra mondiale, Statuia Soldatului Necunoscut, che raffigura un soldato rumeno a mano armata in posizione di attacco. Al lato opposto della piazza, attraverso una porta si può entrare nel cortile della meravigliosa Biserica Sfantul Nicolae, tempio della chiesa ortodossa rumena, fondata nel 1292 e ristrutturata in seguito nel 15° secolo.
Costruita inizialmente in stile gotico, nelle fasi successive della sua realizzazione, venne adattata alle linee dell'architettura barocca, assumendo la forma attuale, a cui venne aggiunta una cappella, una torre slanciata e quattro torri angolari. Al suo interno sono presenti affreschi realizzati dal maestro Misu Popp.
A quel punto, osservando anche la mappa turistica, non c'era nient'altro di interessante da vedere, e quindi mi sono catapultato nell'epicentro del centro storico, ripercorrendo le strade fino a Strada George Baritiu.
Lungo questa si trova la Chiesa Nera (Biserica Neagra), simbolo più conosciuto della città di Brasov. Si tratta della più grande Chiesa Gotica della Penisola Balcanica, lunga 90 metri e con un campanile alto 65 m. Realizzata tra il 1385 e il 1545, fu colpita da un'incendio nel 1689, episodio per il quale le fu attribuito l'attuale nome. Al suo interno è è presente una grande collezione di tappeti orientali, e un'enorme organo del 1839 con circa 4000 canne, fabbricato dalla Buchholz di Berlino. Notevoli anche le decorazioni interne in stile barocco.
Un centinaio di metri più avanti ecco Piata Sfatului (Piazza del Consiglio). E' il fiore all'occhiello di Brasov, probabilmente una delle più belle piazze delle Romania. Completamente pedonale, è circondata da edifici colorati, con in mezzo la sede del vecchio Municipio (Casa Sfatului), che risale al 1420, e oggi sede del Museo di Storia di Brasov e del Centro di Informazioni Turistiche.
La torre del Municipio è in realtà molto più antica della costruzione stessa, infatti in passato, prima di essere accorpata, era una torre di avvistamento per l'avvicinamento dei barbari. Sia nella piazza, che nelle vie che si diramano da essa, è possibile trovare molti Ristoranti, Pub, Caffetterie, dove poter mangiare e bere, e altrettanti negozi di Souvenir.
Dalla Piazza mi sono in seguito spostato sulla vicina Strada Repubblicii, senza dubbio la principale via turistica di Brasov che porta a Piata Eroilor. Questa via è fiancheggiata da edifici di tre/quattro piani, ed è ricca di cortili, la maggior dei quali nascondono al loro interno piccoli bar e pub.
Ho continuato a girare per le vie nei dintorni, cercando allo stesso momento un buon posto dove cenare, fino a quando ho trovato l'offerta che più mi allettava.

Sono andato al Jamaica Bar&Grill, in Strada Michael Weiss. Qui ho preso, per un totale di 37 Lei (circa 8 €), una Birra da 0,5 L, una crema di zuppa di verdure, una Cotoletta di pollo e una torta al cioccolato, insomma una bella e buona cena ad un prezzo stracciato.
Dopo cena sono rientrato in ostello organizzandomi di già per il giorno seguente.


CASTELLO DI BRAN

Alle 7 del mattino ero già sveglio, sono andato in cucina preparando un buon caffè, e in mezz'oretta sono uscito lasciando definitivamente l'ostello. Dalla Piazza finalmente riuscivo a scattare una foto alla montagna con la scritta "holliwodiana" Brasov, che alla sera non riuscivo mai a catturare. Quindi ho attraversato la città, per le Boulevardul Eroilor, Boulevardul 15 Noiembrie e Boulevardul Victoria, arrivando alla stazione dei Autobus (Autogara 1) che si trova di fianco la stazione dei treni.
Qui stavo cercando un'autobus che andasse a Bran, esattamente al Castello di Dracula, ma dopo aver chiesto informazioni ad uno sportello, mi è stato detto che gli autobus locali partono dall'Autogara 2, un'altra stazione a 4 km di distanza dall'Autogara 1. Ho preso un taxi e in 15 minuti ero lì, pagando 10 Lei (2,2 €).
Una volta avute le indicazioni sulla piattaforma di partenza dell'autobus, ho approfittato dell'attesa per acquistare due tranci di torta alla ricotta, al bar della stazione, li stavo mangiando con gli occhi. Una vera bontà!l
Il biglietto lo si fa direttamente a bordo, e la tratta di solo andata per Bran costa 7 Lei (1,5€).
Per raggiungerla abbiamo impiegato circa 40 minuti, con un'autobus piuttosto "folcloristico", e lungo il tragitto abbiamo intravisto anche la città di Rasnov, diroccata su di una collina.
L'autobus ci ha lasciati all'incrocio tra la strata statale DN 73 e Strada Valeriu Lucian Bologa, e già da qui s'intravedeva il Castello. Per raggiungerlo bastano pochi passi, attraversando la stradina con tanti di negozi e bancarelle locali, dove prevalentemente prodotti alimentari locali e una miriade di souvenir. Una volta attraversata la via mi trovavo davanti allo sportello, dove ho acquistato il biglietto d'ingresso per 30 Lei (6,7 €). La sicurezza non mi ha permesso di salire con lo zaino, ma molto gentilmente me lo hanno custodito nel loro ufficio.

Il castello di Bran, oggi è divenuto Museo di Storia e Arte Feudale, fu costruito nel 1378 come difesa e controllo della strada commerciale che univa la provincia della Valacchia alla Transilvania, e si trova immerso in un paesaggio pittoresco e meraviglioso, pieno di storia e di mistero, legato al leggendario Vlad Tepes.
Quest'ultimo condusse la Valacchia per tre volte, ed è venerato come eroe popolare per aver protetto la popolazione rumena sia a sud che a nord del Danubio. Era un principe autoritario e crudele, infatti faceva ricorso a dure punizioni: i traditori venivano pelati, bolliti, decapitati, impiccati, bruciati vivi, accecati, impalati, e proprio per queste crudeltà prese il nome di Vlad Tepes (Vlad l'impalatore).
Il "Conte Dracula", è nato da un mito, da un'immagine mediatizzata con Favole tedesche e folclore, facendolo divenire il più famoso personaggio della Transilvania del XV secolo.
Dalla storia locale della Transilvania, l'irlandese Bram Stocker, creò il suo personaggio più famoso, Il Conte Dracula, (Diavolo) protagonista dell'omonimo romanzo.
La visita al Castello inizia subito con una scalinata, giusto per farci prendere confidenza.
Costruito con blocchi di pietra fiume e mattoni, in cima è sormontato da quattro torri nei quattro punti cardinali: la Torre della Polveriera, la Torre di Osservazione, la Torre Est e la Torre della Porta.
Al suo interno, tra i diversi piani,  le camere e i corridoi formano un labirinto misterioso, dove ci sono esposte importanti reperti dell'epoca e tra i più importanti si possono ammirare :
La Sala d'Armi, dove sono presenti armi del XV-XVII secolo, tra cui balestre, fucili, spade e armature dimostrando cosi il carattere militare del Castello;
La Sala dei Consigli o Cancelleria, la Cappella delle fortezza, in stile gotico;
La Sala di Musica, con pezzi in stile rinascimentale, fiorentino, barocco, pezzi di ceramiche italiane, inglesi e spagnole, risalenti al periodo che va dal XVI al XVIII secolo;
La Camera da letto con un'imponente letto con baldacchino, monumentale come dimensione, appartenenti allo stile barocco del XVII-XVIII secolo;
La Camera Orientale o Camera Tirolese, con icone di legno, importanti per valore storico e artistico.
La Camera delle torture. Sotto le scale c'è una camera stretta che veniva usata come prigione del castello. Il capitello della fontana in cortile interno veniva usato come nascondiglio sotterraneo.
A mio parere il Castello è più affascinante all'esterno che all'interno, dove sembra essere più un'esposizione di arredamenti dei secoli XVIII e XIX Non c'è nulla di particolarmente rilevante, ma è l'atmosfera che si respira che rende questa visita quasi d'obbligo.
Terminato il giro mi sono riversato per le bancarelle nei pressi dell'ingresso, e riuscendo a trattare il prezzo di qualche souvenirs ne ho portati un paio via con me. Quindi mi sono avviato verso la fermata dell'autobus e in pochi minuti ne è arrivato uno.




CASTELLO DI PELES
Arrivato alla stazione di Brasov, con un taxi mi sono spostato all'Autogara 1, e qui ho acquistato il biglietto per un Treno Regionale diretto a Sinaia, 9,35 Lei (2,10 €), con partenza alle 13:48.
In meno di un'ora ero già arrivato a destinazione. Il viaggio è stato bello, grazie anche all'incantevole paesaggio innevato regalato dalle montagne dei Carpazi, come potete vedere da questo breve video.
Il Castello dista dalla stazione circa 2 km, e raggiungerlo è veramente un gioco da ragazzi.

Una volta usciti dalla stazione si deve salire su per le scale di fronte ad essa, che portano sulla Bulevardul Carol I,  e quindi proseguire a destra lungo questa fino a passare davanti un Casinò. Qui sulla sinistra ci si immette in Strada Eroilor, che fa un curvone ed ad un certo punto diventa Strada Manasterii, che, come il nome stesso fa intuire, conduce al Monastero di Sinaia (Manastirea Sinaia). Questo monastero fu costruito tra il 1690 e 1695 dal Principe Mihail Cantacuzino, avendo come obiettivo anche la tutela della rotta commerciale sulla valle del fiume Prahova (fiume che attraversa Sinaia). E' costituito da due cortili circondati da edifici bassi, e al loro centro si trovano du chiese realizzate in stile bizantino: la più grande realizzata nel 1695, Biserica Sfanta Treme, e l'altra realizzata nel 1846, Biserica Domnului.
In occasione del bicentenario del monastero venne realizzato, inoltre, il primo museo religioso del paese, contenente al suo interno oggetti preziosi appartenenti alla famiglia Cantacuzino, e anche la Prima Bibbia tradotta in rumeno, datata 1668.
Proseguendo sulla strada e portandosi alle spalle del monastero, si entra in una stradina acciottolata, Aleea Carmen Sylva,  immersa nel verde e fiancheggiata da tante bancarelle. Dopo un centinaio di metri comincia l'ultima salita, che termina davanti uno scenario fiabesco, con la vista del Castello di Peles, cinto da un vasto prato verdeggiante e da alte conifere, in un'atmosfera unica.
Il Castello di Peles fu costruito tra il 1873 e il 1914, da parte di Carol I Hohenzolleren, primo Re di Romania, in uno stile rinascimentale tedesco. Si compone di 160 camere e di una torre centrale alta 66 m. E' stata la residenza estiva Reale fino al 1947, ed oggi ospita un museo di colelzioni di dipinti, sculture, armature, tappeti, mobili, ecc.. Il suo stile ricco di decorazioni fa somigliare il Catello ad un castello da fiaba, una struttura dalle forme ardite che fa pensare ai castelli della Svizzera o della Baviera. Belli anche i suoi giardini, in uno dei quali sorge il Castello Pelisor, edificato come residenza di Re Ferdinando.
Purtroppo, per 5 minuti, ero arrivato in tempo per l'ultima visita, in quanto nel periodo invernale il Castello chiude alle 16, e nonostante abbia pregato in tutti i modi la guardia per potermi fare entrare e scattare qualche foto, non mi ha fatto entrare.
In ogni caso, il costo del biglietto per la visita completa del castello è di 50 Lei (11 €), altrimenti 20 Lei (4,50€) per visitare solo metà Castello. Per visitare Pelisor, invece, il costo è di 15 Lei.
Chi è studente porti con sé  la tessera universitaria, potrete pagare metà in quasi tutti i luoghi turistici della Romania.
Mentre tornavo indietro, ho fatto un salto tra le bancarelle, acquistando qualche ricordo, notando un'ottima qualità della merce a prezzi onesti, motivo per cui vi consiglio di fare qui glia acquisti e non nel centro urbano. Avendo a disposizione ancora un paio d'ore, prima di prendere un'altro treno, ho fatto un giro in centro, lungo la via principale, Bulevardul Carol I, dove oltre al Palazzo del Municipio, non ho visto nient'altro di interessante. Quindi mi sono fermato in un pub, ordinando un buon panino e ammazzando il tempo connesso al wi-fi del locale. Scaduto il tempo a disposizione, sono ritornato in stazione, acquistano per 19 Lei (4,20 €) un biglietto per Bucarest.
Lì terminava il mio tour della Transilvania.


Brasov è un altro capitolo affascinante della Transilvania, forse il più bello per me.
Un'elegante città, con un centro storico ben curato e conservato, immersa in un'ambiente pittoresco medievale. E' una città viva, frizzante per la sua vita notturna, con tanti ristoranti, pub e club, che richiamano la presenza giovanile. Oltre a questo offre numerose attrazioni, un'architettura di prima classe, bastioni, cattedrali, e paesaggi tra i più belli del paese.
La presenza di due stazioni di autobus e una dei treni, fanno si che sia un'ottima base per spostarsi facilmente nelle località limitrofe e in tutta la Romania. E' quindi d'obbligo quindi andare a visitare le vicine Bran e Sinaia, dove ammirare i loro magnifici castelli.